Ferranti, Alessandro - La notte qualunque

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1915. L’Italia sta per entrare in guerra. Dopo lunghe trattative, in un luogo isolato della campagna romana, i rappresentanti del governo italiano siglano un patto con gli ambasciatori di Francia, Gran Bretagna e Russia. Il custode del casale dove si è svolto lo storico e decisivo incontro tra le diplomazie interessate viene trovato ucciso. Il delitto, che inizialmente sembra circoscritto al microcosmo della provincia, non convince Antonio Serrano, capo della segreteria del presidente del Consiglio. Mentre l’Austria-Ungheria rilancia offerte territoriali per impedire che l’Italia dichiari guerra a Vienna e il governo prende atto che non ha i numeri in parlamento, il più fidato collaborare di Salandra inizia un’indagine personale tra inseguimenti, tradimenti, morti sospette, che porteranno il protagonista a fare i conti con i fantasmi del passato e a scoprire verità indicibili. Finzione e storia si intrecciano all’ombra dei palazzi del potere durante le radiose e decisive giornate di maggio del 1915.



A metà tra romanzo storico e thriller politico, "La notte qualunque" è una lettura interessante che ci porta tra gli intrighi di palazzo della Roma del 1915. La grande instabilità del clima prebellico si mescola con la morte di un uomo del popolo, il custode di un casale in cui – per avventura – aveva avuto luogo un incontro segreto. Al centro di questa caccia alle spie c'è un uomo di per sé enigmatico e schivo: è Vittorio Serrano, il segretario del Presidente Salandra. Se all'inizio non capiamo quanto poterci fidare di lui e degli altri personaggi, via via che proseguiamo nella lettura le nebbie si diradano, acquistiamo sicurezza e prendiamo gusto nell'immergerci in quest'intricato dedalo di vicoli ciechi, trappole e intrighi. Un libro non semplicissimo, ma, dopo il giusto tempo di adattamento, sicuramente appassionante.
 
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