qweedy
Well-known member
"La Maravillosa è un Country Club, quartiere chiuso e controllato da guardiani e severe misure di sicurezza, con campo da golf e lussuose abitazioni: un microcosmo dove sembra sia obbligatoria la serenità, se non proprio la felicità. Ma la vita del prestigioso club viene sconvolta quando, nella sua lussuosa villa, Pedro Chazarreta viene trovato con la gola tagliata e un coltello in mano. Il presunto suicidio, però, suscita dubbi, e un giornale si ostina a voler approfondire la vicenda. Vengono incaricati di indagare Nurit, detta Betibú, scrittrice, considerata la "dama nera" delle lettere argentine, e un giovane cronista inesperto. I due sono affiancati da Jaime Brena, un altro giornalista molto più navigato, ma messo da parte perché considerato anziano; insieme formano un'improbabile ma riuscitissima squadra d'investigazione. Pian piano il mistero si infittisce, i tre scoprono che la morte di Chazarreta è legata ad altre morti, apparentemente accidentali, di alcuni suoi vecchi compagni di scuola, uniti da un oscuro passato e da un orribile crimine. E ora qualcuno sembra essersi preso il disturbo di vendicare quest'antica hybris. Chi si nasconde dietro questa intricata faccenda?"
Una perfetta caratterizzazione psicologica dei tre personaggi principali, una bella trama, una interessante e approfondita descrizione del quartiere esclusivo, qualche lungaggine di troppo a mio parere, e un titolo orrendo (Betty Boop, per la somiglianza fisica della protagonista con il personaggio dei fumetti). Dimenticavo, un finale ambiguo, o aperto. Comunque non troppo chiaro.
Il trio dei protagonisti funziona, Nurit Iscar, Jaime Brena e il giovanissimo giornalista sono davvero interessanti e attraverso i loro dialoghi la scrittrice affronta riflessioni etiche, morali e professionali. In questo libro viene sviscerata la professione di giornalista, cosa significa fare giornalismo nel mondo d'oggi? E' lecito farsi giustizia da sé? Le amiche di Nurit Iscar, una più matta dell'altra, alleggeriscono con ironia la situazione.
Nel 2014 ne è stato tratto un film per la regia di Miguel Cohan. Leggendo il libro avevo infatti pensato che sarebbe stato stupendo come film.
Non credo sia il suo miglior romanzo, "Tua" mi è piaciuto molto di più, però desidero leggere altro di questa autrice, scrive davvero meravigliosamente bene.
Una perfetta caratterizzazione psicologica dei tre personaggi principali, una bella trama, una interessante e approfondita descrizione del quartiere esclusivo, qualche lungaggine di troppo a mio parere, e un titolo orrendo (Betty Boop, per la somiglianza fisica della protagonista con il personaggio dei fumetti). Dimenticavo, un finale ambiguo, o aperto. Comunque non troppo chiaro.
Il trio dei protagonisti funziona, Nurit Iscar, Jaime Brena e il giovanissimo giornalista sono davvero interessanti e attraverso i loro dialoghi la scrittrice affronta riflessioni etiche, morali e professionali. In questo libro viene sviscerata la professione di giornalista, cosa significa fare giornalismo nel mondo d'oggi? E' lecito farsi giustizia da sé? Le amiche di Nurit Iscar, una più matta dell'altra, alleggeriscono con ironia la situazione.
Nel 2014 ne è stato tratto un film per la regia di Miguel Cohan. Leggendo il libro avevo infatti pensato che sarebbe stato stupendo come film.
Non credo sia il suo miglior romanzo, "Tua" mi è piaciuto molto di più, però desidero leggere altro di questa autrice, scrive davvero meravigliosamente bene.