Malamud, Bernard - La Venere di Urbino

malafi

Well-known member
Fiedelman, confesso pittore fallito, un uomo povero nativo del Bronx, giunge in Italia con l’ idea di scrivere uno studio critico su Giotto e, suo malgrado, è braccato e perseguitato dall’ ombra del profugo ebreo Susskind, conosciuto per caso, uno scheletro con pochi etti addosso ed occhi languidi e scuri.
Depredato del proprio prezioso manoscritto, inizia una lunga peregrinazione attraverso la penisola ricercando un afflato artistico che gli permetta di capire la vita.


Molto lontano dal Malamud che ho apprezzato ne Il Commesso o l'Uomo di Kiev.
Libro un po' confusionario, fatto di momenti malamente incollati tra loro ed a tratti fin troppo introspettivo nel rappresentare il personaggio un po' controverso, sempre circondato da persone più strane persino di lui.
Non avendo apprezzato nemmeno 'Il Migliore' di Malamud, ho l'impressione di amare il Malamud che scrive di persone semplici in ambientazioni minimali, che non questo che si lancia in ambienti e personaggi 'maledetti'.
Voto personale 2/5
 
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