Witting, Amy - In and out the window

Ondine

Logopedista nei sogni
E' una raccolta di brevi storie, quindici, sull'amore, la perdita e l'inganno, io sono riuscita a trovare online e solamente in inglese la penultima storia dal titolo Afterplay. Afterplay dimostra l'economia magistrale di Amy Witting: non è nemmeno di millecinquecento parole eppure offre un dramma umano in miniatura. L'umorismo secco di Amy Witting e le acute intuizioni sulle relazioni – amicizie, storie d'amore – si rivelano con la caratteristica concisione. Nei dialoghi delle due amiche protagoniste c'è tanto di non detto da lasciare al lettore la possibilità di diverse interpretazioni. Questo breve racconto fornisce un'eccellente introduzione alla scrittura della Witting perché è un buon esempio del realismo che la caratterizza, del suo stile sobrio e diretto che ho apprezzato. Mi è piaciuto l'aspetto domestico in cui si svolge la scena, che vedo benissimo come un atto teatrale, e i due punti di vista diversi in relazione ad un fatto accaduto ad una delle due donne. Judith cerca di persuadere Geraldine ad un confronto con Ken, l'uomo che Geraldine ha lasciato dieci giorni prima con un biglietto lasciato sul tavolo e che continua a chiamarla al telefono per parlare con lei ma Geraldine ogni volta fa rispondere al telefono Judith perché evita i confronti. Judith allora si fa portavoce della prospettiva di Ken riportando a Geraldine quello che lui le dice al telefono. C'è anche un piccolo retroscena sulla precedente relazione di Geraldine che sembra essere finita con, o poco prima, la morte del precedente fidanzato, Martin, per suicidio, verso cui ho percepito Geraldine avere un senso di colpa tanto da rivivere nel rapporto con Ken le stesse dinamiche passate e confonderlo con Martin. L'effetto di tutto questo è quello di mantenere il lettore un po' incerto, un po' sbilanciato. Non ci viene dato il quadro completo da nessuna delle prospettive quindi le nostre antenne continuano a puntare in direzioni diverse mentre cerchiamo di capire dove dovrebbero trovarsi le nostre simpatie. Nel finale c'è un umorismo che tende ad essere volutamente sfacciato, forse per destabilizzare ancora di più il lettore. Mi ha incuriosito e mi piacerebbe riuscire a trovare anche le altre storie di questa raccolta.
 
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Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
L'effetto di tutto questo è quello di mantenere il lettore un po' incerto, un po' sbilanciato.
Ecco, è proprio per questo che l'ho paragonata un po' alla Woolf. I personaggi dei suoi romanzi non sono mai così diretti e chiari nell'esprimersi, bisogna saperli interpretare. E c'è quella piacevole confusione nel suo stile di raccontare che ritrovo sempre in Virginia.
Peccato non siano stati tradotti, li avrei letti volentieri.
 
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