Gary, Romain - La promessa dell'alba

qweedy

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«Con l’amore materno, la vita fa all’alba una promessa che non potrà mai mantenere».

Attraverso il racconto autobiografico e sullo sfondo delle vicende europee della prima metà del Novecento, l’infanzia a Vilnius in Polonia, l’adolescenza a Nizza ed infine l’età adulta durante la guerra, aviatore combattente in Africa, Gary mette in evidenza il suo rapporto in simbiosi con la madre. Un rapporto che oggi definiremmo malato, eccessivo, una madre decisamente troppo ingombrante e un figlio che si sente sempre inadeguato e fa di tutto per compiacerla cercando di raggiungere tutti gli obiettivi.

Lei crede in un destino straordinario per il suo unico figlio: "Sarai un eroe, sarai generale, sarai ambasciatore di Francia". Eppure sono a Vilnius, lei è un'ex attrice ebrea, profuga lituana, povera, esiliata e sola con lui, figlio illegittimo che ha solo sei anni.

La promessa dell'alba è quella che la vita ha fatto a Romain, offrendogli fin dalla tenera età un amore esagerato e appassionato: una promessa che la vita non mantiene, poiché non incontrerà mai più una donna capace di tale amore. Ma è anche la promessa del figlio alla madre: deve soddisfare le sue aspettative, diventando un famoso scrittore e un diplomatico francese. Anche se si sentirà ancora debitore nei confronti della donna che gli ha dato tutto.

Questo figlio tanto amato e nel quale ha riposto tutti i suoi sogni e le sue speranze è diventato poi veramente ambasciatore (Console Generale di Francia) e scrittore (vincitore due volte del premio Goncourt) purtroppo troppo tardi perché sua madre lo vedesse.

Anche la morte viene, alla fine, beffata dalla madre, da questa madre così ingombrante ed esigente che condiziona pesantemente la vita del figlio.

Pubblicato nel 1960. Letto con gli occhi di oggi il rapporto con la madre appare abbastanza patologico.

La scrittura è come sempre unica, coinvolgente e toccante, ma anche ironica e di una schiettezza disarmante. Romain Gary scrive divinamente.

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"Pensavo a tutte le battaglie che avrei combattuto per lei, alla promessa che mi ero fatto all’alba della mia vita di renderle giustizia, di dare un senso al suo sacrificio e di tornare un giorno a casa dopo aver strappato vittoriosamente il possesso di questo mondo a coloro che avevo imparato a conoscere fin dai miei primi passi per la loro potenza e crudeltà."

«Giurai che avrei dato un senso ai suoi sacrifici, e che sarei stato degno di lei: sarebbe stato questo lo scopo della mia vita»

"Tanto vale dire subito, per chiarire questo racconto, che oggi sono console generale di Francia, membro della Liberazione, ufficiale della Legion d’Onore, e che se non sono diventato né Ibsen né D’Annunzio non è che non abbia tentato."

"Tutte le frenesie dell'incesto mi sembrano di gran lunga più accettabili che non quella di Hiroshima, di Buchenwald, dei plotoni d'esecuzione, del terrore e della tortura da parte della polizia; mille volte più piacevole della leucemia e delle altre probabili, belle conseguenze che deriveranno dagli sforzi dei nostri scienziati. Nessuno mi convincerà mai a vedere nel comportamento sessuale degli individui il criterio del bene e del male."


"Non ci sarà mai un’altra donna, nella vita, che ti vorrà bene a quel modo. Questo è certo.
Era certo. Ma non lo sapevo. Soltanto quando raggiunsi la quarantina cominciai a capirlo. Non è bene essere tanto amati, così giovani, così presto. Ci vengono delle cattive abitudini Si crede che ci sia dovuto. Si crede che un amore simile esista anche altrove e che si possa ritrovare. Si guarda, si spera, si aspetta. Con l’amore materno la vita ci fa all’alba una promessa che non manterrà mai. In seguito si è costretti a mangiare gli avanzi, fino alla fine. Ogni volta che una donna ci prende tra le braccia e ci stringe al cuore, si tratta solo di condoglianze. Si ritorna sempre a guarire sulla tomba della propria madre come un cane abbandonato. Mai più, mai più, mai più. Braccia adorabili si chiudono intorno al nostro collo e labbra dolcissime ci parlano d’amore, ma noi sappiamo già tutto. Noi siamo stati alla sorgente troppo presto e abbiamo bevuto tutto. Quando ci riprende la sete, si ha un bel cercare da ogni parte: non ci sono più pozzi, soltanto miraggi. Abbiamo fatto, alla prima luce dell’alba, uno studio approfondito dell’amore e ci siamo documentati troppo bene. Dovunque andremo, porteremo con noi il veleno dei confronti; e passiamo il tempo aspettando ciò che abbiamo già avuto.”
 
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