Fai bei sogni, pubblicato nel 2012, era un romanzo autobiografico e la vita dell'autore in questi ultimi dieci anni non solo è andata avanti, come è normale che sia, ma ha avuto anche molti cambiamenti e rivolgimenti. Perciò, in occasione di questo anniversario, Gramellini ha sentito il bisogno di rimettere mano alla sua storia, sia inserendo episodi che nella prima versione non aveva raccontato, sia aggiungendo un lungo capitolo in cui ne riprende i temi più forti e li passa al setaccio emotivo della sua vita di questi ultimi anni. (da Ibs)
Non ho letto il precedente romanzo però ho visto il film con Valerio Mastandrea.
Ho comunque già conosciuto questo autore con altri suoi due libri e l'apprezzo sia come scrittore che come giornalista/conduttore di programmi tv.
La storia, per chi non la conoscesse già, è piuttosto triste ma lo stile usato non è affatto vittimistico, anzi c'è una giusta dose di autoironia che gli permette di affrontarla in maniera più rilassata a distanza di tempo. Non intendo che lui non abbia sofferto, questo è palese, ma per fortuna poi ha saputo accettare quello che è successo e non gli era stato detto subito sulla morte della madre.
Alcuni particolari mi hanno colpita, tipo il suo diavolo custode, Belfagor... di certo ne ho uno anche io, potrei dargli lo stesso nome. Strano per lui che è nato il 2 ottobre, giorno degli angeli custodi (lo so perché il mio nome è Angela e prima di scoprire che c'è il giorno dedicato a questa santa, mia nonna e mia mamma, che si chiamano come me, festeggiavano in tale data).
L'unica cosa che mi dispiace di questa lettura è che è stata penalizzata perché è capitata insieme ad altre (nella sfida) che trattano il tema della morte in un periodo che per me era meglio leggere qualcosa di più leggero. Ma sono lo stesso riuscita ad apprezzarlo.
Non ho letto il precedente romanzo però ho visto il film con Valerio Mastandrea.
Ho comunque già conosciuto questo autore con altri suoi due libri e l'apprezzo sia come scrittore che come giornalista/conduttore di programmi tv.
La storia, per chi non la conoscesse già, è piuttosto triste ma lo stile usato non è affatto vittimistico, anzi c'è una giusta dose di autoironia che gli permette di affrontarla in maniera più rilassata a distanza di tempo. Non intendo che lui non abbia sofferto, questo è palese, ma per fortuna poi ha saputo accettare quello che è successo e non gli era stato detto subito sulla morte della madre.
Alcuni particolari mi hanno colpita, tipo il suo diavolo custode, Belfagor... di certo ne ho uno anche io, potrei dargli lo stesso nome. Strano per lui che è nato il 2 ottobre, giorno degli angeli custodi (lo so perché il mio nome è Angela e prima di scoprire che c'è il giorno dedicato a questa santa, mia nonna e mia mamma, che si chiamano come me, festeggiavano in tale data).
L'unica cosa che mi dispiace di questa lettura è che è stata penalizzata perché è capitata insieme ad altre (nella sfida) che trattano il tema della morte in un periodo che per me era meglio leggere qualcosa di più leggero. Ma sono lo stesso riuscita ad apprezzarlo.
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