qweedy
Well-known member
"Un naufrago, alla deriva su una scialuppa che sta affondando, è soccorso da uno strano dottore. Non sarà la salvezza, ma solo l’inizio di un incubo. Infatti viene portato su un’isola sconosciuta, piena di creature inquietanti, dai tratti indefiniti. Chi sono gli strani esseri che obbediscono alla parola della legge e temono la casa del dolore? Chi è l’ambiguo dottor Moreau, creatore-padrone di un mondo dominato dalla sofferenza e dal terrore? Il racconto, con forti richiami al genere «gotico» e dell’orrore, costruisce una realtà fantastica in cui prendono corpo le sinistre conseguenze dell’incontrollato sviluppo tecnico e scientifico. In questo romanzo, pubblicato nel 1896, Wells affronta temi di assoluta modernità, quali il conflitto tra morale umana e processo scientifico, il rapporto di dominio che si instaura tra ricercatore e cavie, ma soprattutto la responsabilità dello scienziato quando si spinge a manipolare la vita stessa."
Sorprende quanto il tema di questo romanzo di fine Ottocento sia attualissimo: le mutazioni genetiche e le sperimentazioni sugli animali creano dei mostri sull'isola e il dottor Moreau infrange molte frontiere e molti tabù.
Non ci sarà mai un animale intento a compiere atrocità su altri esseri viventi per elevarli a qualcosa di più grande. Ci sono però uomini disposti a procurare dolore ad altri esseri viventi per sentirsi simili a Dio.
Bello il finale, nel ritorno alla civiltà il protagonista riconoscerà con timore nei propri simili più la parte animale che quella umana.
“Per quanto non sappia né il come né il perché, c’è un senso di protezione nello sfavillio delle stelle. Forse tutto ciò che non è animale in noi trova conforto e speranza nelle vaste ed eterne leggi della materia, e non negli affanni terreni. Lo credo fermamente, poiché altrimenti non potrei vivere.”
«Lei dimentica tutto quanto un abile sezionatore può fare con i vivi», continuò Moreau «e mi stupisco che quanto sto facendo io non sia mai stato fatto prima. Certo, ci sono stati dei piccoli tentativi: amputazioni, recisioni della lingua, estirpazioni. Lei sa benissimo che lo strabismo può essere causato o guarito con la chirurgia. Ebbene, nel caso delle estirpazioni si verificano alterazioni di ogni genere, di carattere secondario: alterazioni del pigmento, psichiche, o, nei tessuti grassi, di secrezione. Senza dubbio, lei avrà sentito parlare di queste cose.»
Sorprende quanto il tema di questo romanzo di fine Ottocento sia attualissimo: le mutazioni genetiche e le sperimentazioni sugli animali creano dei mostri sull'isola e il dottor Moreau infrange molte frontiere e molti tabù.
Non ci sarà mai un animale intento a compiere atrocità su altri esseri viventi per elevarli a qualcosa di più grande. Ci sono però uomini disposti a procurare dolore ad altri esseri viventi per sentirsi simili a Dio.
Bello il finale, nel ritorno alla civiltà il protagonista riconoscerà con timore nei propri simili più la parte animale che quella umana.
“Per quanto non sappia né il come né il perché, c’è un senso di protezione nello sfavillio delle stelle. Forse tutto ciò che non è animale in noi trova conforto e speranza nelle vaste ed eterne leggi della materia, e non negli affanni terreni. Lo credo fermamente, poiché altrimenti non potrei vivere.”
«Lei dimentica tutto quanto un abile sezionatore può fare con i vivi», continuò Moreau «e mi stupisco che quanto sto facendo io non sia mai stato fatto prima. Certo, ci sono stati dei piccoli tentativi: amputazioni, recisioni della lingua, estirpazioni. Lei sa benissimo che lo strabismo può essere causato o guarito con la chirurgia. Ebbene, nel caso delle estirpazioni si verificano alterazioni di ogni genere, di carattere secondario: alterazioni del pigmento, psichiche, o, nei tessuti grassi, di secrezione. Senza dubbio, lei avrà sentito parlare di queste cose.»