qweedy
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"L’avvocato Andrea Massimi condivide con il fratello maggiore Giorgio lo studio legale ereditato dal padre. Tanto Andrea è infedele, vanesio, imprevedibile, quanto Giorgio è un uomo tutto d’un pezzo, rispettabile e dalla moralità granitica.
Una sera Andrea viene travolto da una tragedia indicibile: la moglie e la figlia vengono uccise nella loro casa mentre lui si trova con l’amante.
Andrea, disperato e perseguitato dai sensi di colpa, rifiuta il suo mondo agiato per vivere da barbone insieme a un gruppo di senzatetto in un vagone abbandonato alla Stazione Termini di Roma.
In quell’esistenza tra gli ultimi, Andrea trova una sorta di pace, fino a quando non riconosce al polso di una trans un braccialetto che aveva regalato alla moglie e decide di far luce su quella notte che aveva cercato di dimenticare. L’indagine di Andrea – aiutato dagli amici clochard e da Anna, un sostituto procuratore che conquista la sua fiducia, mentre il fratello si vergogna ancora di lui – è un viaggio pieno di sorprese tra poliziotti corrotti e personaggi di insospettabile umanità, sullo sfondo di una città che forse non osiamo immaginare.
Un romanzo d’esordio da leggere tutto d’un fiato, una storia di tradimento e riscatto, una Roma noir in cui indagano un clochard senza passato e un magistrato fuori dagli schemi."
Un romanzo di 224 pagine che ho letto in un giorno, non riuscivo a staccarmi, arriva dritto al cuore. Stefano Vicario, regista cinematografico, racconta le ombre e le luci di Roma, con il disincanto e la tipica ironia romana.
Personaggi assolutamente ben costruiti, che crescono pagina dopo pagina e che non è facile dimenticare. Stile di scrittura perfetto e ben calibrato che riesce ad essere commovente ed intenso senza mai eccedere.
Penso sia uno di quei libri che il passaparola dei lettori porterà davvero in alto.
Consigliatissimo a tutti!
“Hai ragione, sei solo un barbone ubriaco. Ma hai qualcosa che tutti gli altri non hanno. Che abbiamo solo noi, noi che non abbiamo niente.
Cosa?
Il potere degli stracci.
Puoi attraversare il mondo senza essere visto, puoi arrivare dove vuoi perché (gli stracci) ti rendono invisibile agli occhi e all’anima della gente”.
Una sera Andrea viene travolto da una tragedia indicibile: la moglie e la figlia vengono uccise nella loro casa mentre lui si trova con l’amante.
Andrea, disperato e perseguitato dai sensi di colpa, rifiuta il suo mondo agiato per vivere da barbone insieme a un gruppo di senzatetto in un vagone abbandonato alla Stazione Termini di Roma.
In quell’esistenza tra gli ultimi, Andrea trova una sorta di pace, fino a quando non riconosce al polso di una trans un braccialetto che aveva regalato alla moglie e decide di far luce su quella notte che aveva cercato di dimenticare. L’indagine di Andrea – aiutato dagli amici clochard e da Anna, un sostituto procuratore che conquista la sua fiducia, mentre il fratello si vergogna ancora di lui – è un viaggio pieno di sorprese tra poliziotti corrotti e personaggi di insospettabile umanità, sullo sfondo di una città che forse non osiamo immaginare.
Un romanzo d’esordio da leggere tutto d’un fiato, una storia di tradimento e riscatto, una Roma noir in cui indagano un clochard senza passato e un magistrato fuori dagli schemi."
Un romanzo di 224 pagine che ho letto in un giorno, non riuscivo a staccarmi, arriva dritto al cuore. Stefano Vicario, regista cinematografico, racconta le ombre e le luci di Roma, con il disincanto e la tipica ironia romana.
Personaggi assolutamente ben costruiti, che crescono pagina dopo pagina e che non è facile dimenticare. Stile di scrittura perfetto e ben calibrato che riesce ad essere commovente ed intenso senza mai eccedere.
Penso sia uno di quei libri che il passaparola dei lettori porterà davvero in alto.
Consigliatissimo a tutti!
“Hai ragione, sei solo un barbone ubriaco. Ma hai qualcosa che tutti gli altri non hanno. Che abbiamo solo noi, noi che non abbiamo niente.
Cosa?
Il potere degli stracci.
Puoi attraversare il mondo senza essere visto, puoi arrivare dove vuoi perché (gli stracci) ti rendono invisibile agli occhi e all’anima della gente”.