Stevenson, Bryan - Il diritto di opporsi. Una storia di giustizia e redenzione (Just Mercy)

qweedy

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"Non ero pronto a incontrare un condannato. Nel 1983 ero uno studente di ventitré anni alla facoltà di Harvard alla prese con un tirocinio in Georgia: ansioso, privo di esperienza e con il timore di non essere in grado di gestire la situazione. Non avevo mai visto un carcere di massima sicurezza dall’interno. Avevo appena iniziato ad ambientarmi nella mia routine d’ufficio quando Steve mi chiese di andare nel braccio della morte per far visita a un condannato che nessuno degli altri aveva tempo di incontrare. Mi spiegò che l’uomo era lì da più di due anni e loro non disponevano di un avvocato che si occupasse del suo caso: il mio compito era quello di trasmettere a quell’uomo un solo, semplice messaggio: – L’anno prossimo non verrai ucciso-"


"Bryan Stevenson era un giovane avvocato da poco laureatosi a Harvard quando decise di trasferirsi a Montgomery, in Alabama, e fondare la Equal Justice Initiative, un’organizzazione senza scopo di lucro impegnata a porre fine all’incarcerazione di massa e alle pene estreme, a sfidare l’ingiustizia razziale ed economica e a proteggere i diritti umani fondamentali delle persone più deboli e vulnerabili. Al resoconto della sua formazione Stevenson intreccia le storie delle persone che ha difeso e che lo hanno condotto in un groviglio di cospirazioni, macchinazioni politiche, inganni legali e razzismo diffuso, modificando profondamente la sua concezione della giustizia. Tra i vari casi spicca quello di Walter McMillian, un afroamericano condannato a morte per l’omicidio di una ragazza bianca, nonostante innumerevoli prove dimostrassero la sua innocenza. "Il diritto di opporsi" è una testimonianza del coraggio, della perseveranza e dell’umanità necessarie a perseguire una giustizia più equa, ma anche una struggente denuncia contro la pena di morte."

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Storia vera, da cui è stato tratto il film omonimo, descrive la situazione carceraria degli Stati Uniti ma anche la perdurante questione razziale e il pessimo sistema di giustizia ancora oggi esistente, la totale mancanza di assistenza legale ai poveri, alle persone con disturbi psichiatrici e con infermità mentali anche gravi e ai minori, tutti destinati a ergastoli e condanne a morte.
Bryan Stevenson dedicherà tutta la sua vita e le sue energie per liberare le persone condannate ingiustamente lottando contro un sistema giuridico razzista e corrotto, e questo saggio diventa una denuncia inarrestabile contro la pena di morte e una ricerca assidua di giustizia e di una difesa legittima.

"La vicinanza mi ha insegnato alcune verità essenziali e che rendono umili, compresa questa lezione fondamentale: Ognuno di noi è ben di più dell’atto peggiore che possiamo aver commesso."

"Problemi di natura sanitaria come la tossicodipendenza, la povertà che poteva spingere qualcuno a staccare un assegno scoperto, i disturbi infantili del comportamento, la gestione degli indigenti disabili mentalmente e persino le questioni legate all’immigrazione: a tutte queste questioni il legislatore rispondeva mandando la gente in prigione."

"Il lavoro che ho svolto con i poveri e con i carcerati mi ha persuaso che il contrario della povertà non è la ricchezza; il contrario della povertà è la Giustizia."
 
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