Maas, Sarah J. - La corte di rose e spine

Roberto89

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"Un paio di occhi dorati brillavano nella boscaglia accanto a me. La foresta era silenziosa. Il vento non soffiava più. Persino la neve aveva smesso di scendere. Quel lupo era enorme. Il petto mi si strinse fino a farmi male. E in quell'istante mi resi conto che la mia vita dipendeva da una sola domanda: era solo? Afferrai l'arco e tirai indietro la corda. Non potevo permettermi di mancarlo. Non quando avevo una sola freccia con me."
Una volta tornata al suo villaggio dopo aver ucciso quel lupo spaventoso, però, la diciannovenne Feyre riceve la visita di una creatura bestiale che irrompe a casa sua per chiederle conto di ciò che ha appena fatto. L'animale che ha ucciso, infatti, non era un lupo comune ma un Fae e secondo la legge "ogni attacco ingiustificato da parte di un umano a un essere fatato può essere ripagato solo con una vita umana in cambio. Una vita per una vita". Ma non è la morte il destino di Feyre, bensì l'allontanamento dalla sua famiglia, dal suo villaggio, dal mondo degli umani, per finire nel Regno di Prythian, una terra magica e ingannevole di cui fino a quel momento aveva solamente sentito raccontare nelle leggende. Qui Feyre sarà libera di muoversi ma non di tornare a casa, e vivrà nel castello del suo rapitore, Tamlin, che, come ben presto scoprirà la ragazza, non è un animale mostruoso ma un essere immortale, costretto a nascondere il proprio volto dietro a una maschera. Una creatura nei confronti della quale, dopo la fredda ostilità iniziale, e nonostante i rischi che questo comporta, Feyre inizierà a provare un interesse via via più forte che si trasformerà ben presto in una passione dirompente. Quando poi un'ombra antica si allungherà minacciosa sul regno fatato, la ragazza si troverà di fronte a un bivio drammatico. Se non dovesse trovare il modo di fermarla, sancirà la condanna di Tamlin e del suo mondo...

Fonte: Mondadori
 

Roberto89

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Primo libro che leggo di questa autrice e primo volume della serie (chiamata dai fan con l'acronimo ACOTAR). Ho deciso di leggerlo dopo averne sentito parlare in lungo e in largo da appassionati del genere fantasy e y.a. (narrativa per giovani).
Partiamo dalla trama. La storia e il mondo in cui si svolge presentano alcune caratteristiche che mi fanno pensare a un pubblico prevalentemente femminile. La protagonista è una ragazza 19enne, il mondo magico di cui entra a far parte è principalmente un mondo di fate. Oltre a questo c'è un continuo ritorno ai temi di desiderio, sessualità e amore (non che un uomo non possa leggere o scrivere su questi stessi temi).
Insomma, se la storia raccontata è un fantasy, il tema principale è comunque l'amore, seguito da altre tematiche come famiglia, coraggio, ecc.
La storia si concentra principalmente sulla protagonista, Feyre, una giovane ragazza costretta a prendersi cura della sua famiglia dopo alcune vicende che li hanno portati a perdere tutto. Ma quando, durante una battuta di caccia, uccide un lupo gigantesco che stava per azzannare una preda che anche lei aveva puntato, Feyre decide di ucciderlo. Questo porterà una serie di conseguenze inaspettate.
Lo stile è sicuramente piacevole da leggere, semplice e scorrevole. La lettura non è per niente difficile e comunque l'autrice sa come tenere il lettore incollato al libro. C'è però una differenza di "peso" fra i primi due terzi e la parte finale del libro. In buona parte del libro Feyre non fa che "reagire" (a parte piccole scelte), solo nell'ultima prende in mano il suo destino e decide di agire. Questo non rende comunque la storia noiosa perché ci sono dei motivi se le cose vanno in questo modo, ma forse l'autrice avrebbe potuto dedicare più spazio all'arco narrativo della protagonista.
Altra cosa che mi ha un po' infastidito del libro è che c'è un continuo va e vieni fra desiderio (sessuale) animalesco e amore. Personalmente è una cosa che mi infastidisce, ci sta che un amore sia accompagnato da una buona dose di desiderio fisico ma qui la metafora diventa letterale e secondo me è un po' di cattivo gusto.
Il finale invece lascia a desiderare. Il modo in cui le cose vanno a svilupparsi nelle ultime pagine del libro non mi ha per niente convinto. Bello, sì, ma non supera il test della logica e della coerenza col resto della storia e col carattere dei personaggi, e questo è un problema. Non puoi creare dei personaggi che per tutto il tempo si comportano in un modo e poi fanno scelte "di convenienza" solo perché la storia vada in una certa direzione. Si poteva fare meglio.


Insomma, la storia è piacevole da leggere ma ci sono alcuni difetti che l'autrice avrebbe potuto evitare. Può darsi comunque che alcuni di questi siano assolutamente invisibili (o addirittura piacevoli) per un pubblico più giovane, a meno che non vogliano dedicarsi a una lettura prevalentemente passiva. Tutto sommato sono però curioso su come la storia continui, c'è sicuramente del potenziale (metà del quale è però legato all'aspetto sessuale, che sorpresa!). Ma con 5 libri della serie già usciti e la storia che non è ancora giunta alla fine, temo che le mie aspettative saranno deluse.

Voto: 3 stelle su 5, forse abbondando un po'
 

Roberto89

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Aggiungo a quanto ho scritto sopra una informazione scoperta ieri. In breve, la storia è basata (a grandi linee però) su quella de La bella e la bestia. Questo non cambia le mie impressioni sul libro però rende la trama un po' più accettabile, almeno come idea, di quanto non lo sembrasse prima; lo sarebbe di più però se il richiamo alla suddetta storia fosse più concreto ed evidente per il lettore (o forse sono io che sono ottuso).
 
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