Licalzi, Lorenzo - La vita che volevo

Minerva6

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"Era questa la vita che volevi?" Alzi la mano chi può rispondere di sì. Chi non ha mai rimpianto un'occasione mancata o una decisione che non ha preso. E non ha mai fantasticato un'altra vita; la vita che, forse, voleva davvero. È quel che succede ai personaggi di questo libro lieve e imprevedibile. (da Ibs)

Di questo autore, uno psicologo genovese, avevo già letto ed apprezzato il romanzo Che cosa ti aspetti da me? Me l'aveva consigliato un amico e mi era piaciuto davvero molto. Questo invece ho deciso di iniziarlo dopo aver letto la trama e perché in quel momento avevo bisogno di una raccolta di racconti.
Dalle parti evidenziate i titoli che mi hanno colpita risultano essere diversi.
Posterò solo una citazione tratta da Il marziano:
Alla fine aveva capito che per cambiare il mondo basta pochissimo, tre cose: educare bene figli, essere onesti, mica dei santi ma onesti, e se si può, quando capita, aiutare qualcuno che ha bisogno. Tutto qui.
E una domanda presente nel racconto L'indovinello perché io non la conoscevo e sono curiosa di sapere se invece qualcuno di voi l'aveva già sentita.
Un padre e un figlio hanno un incidente automobilistico, arrivano sul posto due ambulanze che li trasportano in due ospedali diversi.
Quando il bambino arriva in ospedale, il chirurgo, guardandolo, dice: non posso operare mio figlio, non me la sento, chiamate il mio sostituto. Come è possibile? Tu lo sai perché dice così?
 

Minerva6

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Ho trovato un'altra citazione che merita (almeno per me che non ho figli):
Quando non hai figli, dopo un po' o ti separi o trovi un'intesa nuova, molto intima. Ti rendi conto che siete solo voi due, che lui è la tua
famiglia e tu la sua, e questa
cosa col passare del tempo ti
lega parecchio, secondo me più
di quando hai dei figli, o comun
que in un modo diverso. Si crea una interdipendenza esclusiva, forse perché nasce dal bisogno egoistico che uno ha dell'altro, non so, ma di fatto si crea una complicità forte, difficile da spiegare.
 
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