Indriðason, Arnaldur - I figli della polvere

qweedy

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"In una fredda notte di gennaio, Daníel, da anni ricoverato per schizofrenia presso un ospedale psichiatrico di Reykjavík, si uccide gettandosi da una finestra sotto gli occhi del fratello Pálmi. Poche ore dopo, in un altro quartiere, un anziano insegnante in pensione muore nell'incendio doloso della sua casa. Le due morti, apparentemente così lontane fra loro, hanno in realtà un punto di contatto: Daníel è stato allievo del professore negli anni Sessanta e i due negli ultimi tempi si erano incontrati più volte… Ora spetta all'ispettore Erlendur e alla sua squadra investigativa scoprire quale segreto inimmaginabile nasconde questa turbolenta relazione."

Questo romanzo risale al 1997 e rappresenta la prima indagine del poliziotto islandese Erlendur Sveinsson.
Un giallo nordico molto attuale come tematiche, ben scritto e ben raccontato.
Consigliatissimo a chi ama i gialli nordici.


"Andava lì ogni settimana, da quando aveva memoria, per fare visita al fratello. La qualità delle cure mediche era calata di pari passo con lo stato di manutenzione dell’edificio, ormai ridotto a una sorta di parcheggio per malati di mente: non si faceva altro che imbottirli di farmaci per renderli innocui.
Quel posto gli dava i brividi, al punto che, da bambino, molte volte si era rifiutato di entrare insieme alla madre, insistendo per aspettare fuori fino alla fine dell’orario di visita. Ora, però, non poteva più restare lì ad attenderla: sua madre era morta, e non c’era nessuno che andasse a trovare suo fratello."
 

MonicaSo

Well-known member
Primo libro che leggo di questo autore.
Non posso dire mi sia piaciuto... fino a metà circa l'ho trovato gradevole, poi noioso, infine surreale.
Di solito gli autori nordici mi piacciono ma qui non ci siamo proprio, l'interesse non è scattato.
 
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