qweedy
Well-known member
"È bellissima, ha i capelli rossi come le fiamme e il fascino irresistibile dell'attrice che sul palco sa trasformarsi nell'eroina sensuale e perduta dei poemi. Cem è solo un umile apprendista quando la vede per la prima volta: non sa che da quel giorno anche la sua vita seguirà la traiettoria fatale e misteriosa delle tragedie cantate dai poeti. La donna dai capelli rossi è un romanzo d'amore e gelosia, sulle passioni dei padri e i tradimenti dei figli, il racconto febbrile di un'ossessione capace di cambiare il corso di un'intera esistenza.
Cem era un liceale nella Istanbul di metà anni Ottanta come tanti altri quando suo padre farmacista venne arrestato dal governo e torturato dalla polizia a causa delle sue frequentazioni politiche. Il padre non farà mai più ritorno a casa, creandosi una nuova vita altrove. Per aiutare la madre Cem andrà a lavorare in una libreria: è qui, tra i romanzi e gli scrittori che vengono a trovare il padrone della libreria, che Cem inizierà a sognare di diventare uno scrittore. Quando la libreria chiude, Cem diventa l'apprendista di mastro Mahmut, un costruttore di pozzi. Tra maestro e allievo si stabilisce un legame profondo, e il ragazzo sente di aver trovato in Mahmut quel padre che da lungo tempo ha perso. Mahmut ha un nuovo incarico: scavare un pozzo in un paese nei dintorni di Istanbul. Ed è li che Cem incontrerà l'attrice dai capelli rossi. Inizierà a spiarla per strada, mentre è in scena e poi nella casa dove vive col marito. Fino a quando l'ossessione erotica per questa donna più grande di lui si trasformerà in un'unica, folle, indimenticabile notte di sesso. Cem non potrebbe essere più felice: non sa che la sua vita cambierà per sempre e che il destino ha già iniziato a tessere la sua complicata, crudelissima, imprevedibile trama."
Bellissimo romanzo breve di Orhan Pamuk (260 pagine), premio Nobel per la letteratura nel 2006.
Ho trovato più scorrevole la prima parte, quando Cem e Mahmut sono accampati su un altopiano desolato poco a nord di Istanbul e scavano un pozzo sempre più profondo alla ricerca dell'acqua. Contemporaneamente il giovane Cem scava in se stesso, elaborando la propria sofferenza per la mancanza di un padre.
La seconda parte è più impegnativa, più "mentale", più "colta", ma con colpi di scena inaspettati. Orhan Pamuk interroga la relazione padre-figlio intrecciando l'Edipo Re di Sofocle, dove il figlio uccide il padre e sposa la madre, con la tradizione orientale rovesciata, il Rostam e Sohrab di Ferdowsi del X secolo, dove è il padre che uccide il figlio.
L'epilogo, dove tutto prende forma e significato, è affidato al rientro in scena della fatale Donna dai capelli rossi, che riprende la parola rivelandosi la vera regista del teatro dei molti destini incrociati giunti a compimento.
Consigliatissimo! E' il primo libro che leggo di questo autore, ma vorrei sicuramente leggerne altri.
Cem era un liceale nella Istanbul di metà anni Ottanta come tanti altri quando suo padre farmacista venne arrestato dal governo e torturato dalla polizia a causa delle sue frequentazioni politiche. Il padre non farà mai più ritorno a casa, creandosi una nuova vita altrove. Per aiutare la madre Cem andrà a lavorare in una libreria: è qui, tra i romanzi e gli scrittori che vengono a trovare il padrone della libreria, che Cem inizierà a sognare di diventare uno scrittore. Quando la libreria chiude, Cem diventa l'apprendista di mastro Mahmut, un costruttore di pozzi. Tra maestro e allievo si stabilisce un legame profondo, e il ragazzo sente di aver trovato in Mahmut quel padre che da lungo tempo ha perso. Mahmut ha un nuovo incarico: scavare un pozzo in un paese nei dintorni di Istanbul. Ed è li che Cem incontrerà l'attrice dai capelli rossi. Inizierà a spiarla per strada, mentre è in scena e poi nella casa dove vive col marito. Fino a quando l'ossessione erotica per questa donna più grande di lui si trasformerà in un'unica, folle, indimenticabile notte di sesso. Cem non potrebbe essere più felice: non sa che la sua vita cambierà per sempre e che il destino ha già iniziato a tessere la sua complicata, crudelissima, imprevedibile trama."
Bellissimo romanzo breve di Orhan Pamuk (260 pagine), premio Nobel per la letteratura nel 2006.
Ho trovato più scorrevole la prima parte, quando Cem e Mahmut sono accampati su un altopiano desolato poco a nord di Istanbul e scavano un pozzo sempre più profondo alla ricerca dell'acqua. Contemporaneamente il giovane Cem scava in se stesso, elaborando la propria sofferenza per la mancanza di un padre.
La seconda parte è più impegnativa, più "mentale", più "colta", ma con colpi di scena inaspettati. Orhan Pamuk interroga la relazione padre-figlio intrecciando l'Edipo Re di Sofocle, dove il figlio uccide il padre e sposa la madre, con la tradizione orientale rovesciata, il Rostam e Sohrab di Ferdowsi del X secolo, dove è il padre che uccide il figlio.
L'epilogo, dove tutto prende forma e significato, è affidato al rientro in scena della fatale Donna dai capelli rossi, che riprende la parola rivelandosi la vera regista del teatro dei molti destini incrociati giunti a compimento.
Consigliatissimo! E' il primo libro che leggo di questo autore, ma vorrei sicuramente leggerne altri.