Ziedan,Yuossef-Nel castello di Fardaqan

Shoshin

Goccia di blu
Nel desolato settentrione della Persia, solitaria tra regioni brulle e selvatiche, sorge la fortezza di Fardaqan. Non c’è nulla intorno a lei, a parte una terra disabitata, senza costruzioni, alberi o verde, e un vento freddo, le cui raffiche fischiano sulle cime di rade colline. Perfino gli uccelli evitano di abitare o sorvolare questo luogo sterile, i cui anfratti sono simili a un deserto.
Il comandante Mansur al-Muzdawaj, rintanato lì ormai da otto anni, pago del suo incarico di responsabile della fortezza e delle attività di informatori e spie che gli portano notizie da luoghi lontani e dalle regioni circostanti, attende con impazienza l’arrivo di un prigioniero. Non si tratta di un comune detenuto, bensì di un uomo di rango, rinomato come eccezionale sapiente. Avicenna è il suo nome, ed è stato arrestato a Hamadhan su ordine del principe, prima di essere spedito sotto scorta a Fardaqan, dove risiederà per un tempo imprecisato.
Quando le guardie lo conducono nella fortezza, il medico e filosofo ha il turbante sciolto, il capo scoperto, l’animo affranto, lo sguardo spento, e si vergogna profondamente del proprio aspetto e delle catene rugginose che gli imprigionano mani e piedi. Ma l’accoglienza riservatagli da Mansur al-Muzdawaj sarà meno dura del previsto, poiché il comandante ha una richiesta da fare al prigioniero: nel castello ci sono circa centocinquanta uomini, e fra loro molti sono malati. Se Avicenna, noto per essere un eccezionale medico, potrà occuparsene, in cambio avrà carta e inchiostro con cui poter dare seguito alla sua opera. Hanno così inizio i centoquindici giorni che Avicenna trascorrerà agli arresti nella rocca di Fardaqan. Giorni di dolore, rabbia e sconforto, ma allo stesso tempo giorni luminosi dedicati alla scrittura delle sue opere più famose, destinate a diventare pietre miliari del sapere. Sono anche i giorni in cui Avicenna farà la conoscenza della bellissima Mahtab, una giovane donna colta e istruita che coltiva il sogno di redigere un trattato sulla medicina delle gestanti da portare ai librai sotto uno pseudonimo...

Dall’autore di Azazel, un avvincente romanzo storico che racconta i mesi che il medico e filosofo Avicenna, oggi considerato il padre della medicina moderna, trascorse in confino nella isolata fortezza di Fardaqan, nel cuore dell’Iran.



Un romanzo particolarmente preciso,ricco di citazioni e richiami storici.
Youssef Ziedan è uno studioso egiziano specializzato in studi arabi e musulmani.
Oggi ricopre il prestigioso incarico di Direttore del Centro dei manoscritti e del Museo affiliato alla Biblioteca di Alessandria d'Egitto.
È professore universitario di filosofia islamica e sufismo.
Questa vasta conoscenza del mondo e della storia mediorientale è tutta raccolta nel suo romanzo.
La figura di Ibn Sina è tratteggiata e resa gigantesca di fronte ai secoli che sono trascorsi.
La sua cultura ha attraversato il tempo e ha forgiato il pensiero di molti studiosi .
Ibn Sina è il principio di molte cose ,in lui la conoscenza vastissima è stata pari al tormento interiore che lo imprigionò per gran parte della vita.
 

Shoshin

Goccia di blu
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Monumento a Ibn Sina nella città di Paternit in Crimea
 
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