Miceli, Attilio - Mio Nonno

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Attilio Miceli - Mio Nonno

Vista dalla fine, la vita di Attilio Miceli è quella di un normalissimo ferroviere in pensione che vive nel suo tranquillo paese del sud.

La verità però, è che Attilio ha dovuto attraversare molte guerre prima di raggiungere la meritata pace. Nato in una famiglia benestante che diventa povera all’improvviso, nel 1942 a soli 21 anni, viene spedito a combattere in Russia come migliaia di altri giovani. Tornato miracolosamente illeso dall’inferno di ghiaccio, quando capisce che lo avrebbero rimandato al fronte scappa nei boschi per quasi un anno come disertore. Finita la guerra si innamora di una ragazza che rimane incinta, è costretto ad abbandonarla temporaneamente per mancanza di mezzi, pratica mille mestieri nel tentativo di affrancarsi dalla povertà, consegue la licenza elementare da autodidatta, vince il concorso per le ferrovie dello stato, si trasferisce da solo a Torino per cinque anni, torna, sposa la sua amata, costruisce con le proprie mani una casa, vivono insieme tutta una vita con altri due figli e numerosi nipoti.

Una storia d’altri tempi, di coraggio, intelligenza, rivalsa, senso di giustizia, fortuna, sfortuna e onore. Dove Attilio, un eroe normale, pieno di difetti, finisce per vincere la battaglia più importante di tutte: vivere!

"Uno dei motivi per cui ho voluto leggere questo libro è perché credo che troppo spesso ci dimentichiamo del nostro passato, dei sacrifici dei nostri avi, e degli insegnamenti che la storia ci lascia per non ripetere gli stessi errori nel futuro. Stiamo attraversando un momento storico molto delicato e difficile, in cui tutto il mondo è coinvolto e sconvolto da un’emergenza pandemica mai vista prima. Nonostante questo, vedo persone che si dichiarano “negazioniste”, che in piena emergenza sanitaria fanno fatica a rispettare il distanziamento sociale, o ad indossare una mascherina, mettendo a rischio la vita propria e degli altri. E mi fa molto riflettere il fatto che ai nostri Nonni, fu chiesto da un giorno all’altro di andare in guerra, di fare chilometri a piedi tra la neve e il freddo, di uccidere e rischiare di venire uccisi senza mai più rivedere casa. Sacrifici ben maggiori di quelli che vengono chiesti a noi oggi, comodamente seduti sul divano con tutti i confort disponibili."
 
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