"Camera con vista" è uno di quei romanzi che mi fanno desiderare come non mai di avere – o di trovare – le parole giuste per esprimere le sensazioni che mi ha lasciato la lettura. Comincio col dire che non mi è dispiaciuto. Non mi spingo oltre nell'apprezzamento perché di Forster ho letto anche Passaggio in India e quello sì che mi era piaciuto molto… Camera con vista non è, a parer mio, allo stesso livello, probabilmente perché qui si avverte forte l'anacronismo delle considerazioni morali. In poche parole - e concedetemi il francesismo - questo libro puzza un po' di naftalina, come quei vestiti belli ma lasciati troppo tempo in fondo all'armadio, e credo che l'autore lo sapesse benissimo. Mi spiego meglio: entrambi i romanzi che ho letto di quest'autore sono fortemente incastonati nel tempo in cui sono scritti, ma mentre in Passaggio in India non si avverte mai la tentazione di fare un raffronto con l'oggi, qui le considerazioni morali e le nette e continue prese di posizione dei personaggi mettono costantemente in risalto il fatto che questo romanzo sia stato scritto ai primi del Novecento e che, probabilmente, l'autore volesse sottolineare quanto un certo perbenismo di facciata, un tal rigore costruito, fosse obsoleto e superato già allora, in favore di un vivere più libero, sincero e appassionato. Così come accadeva in Passaggio in India, anche Camera con vista è basato su diverse contrapposizioni: l'Inghilterra viene qui contrapposta all'Italia, gli inglesi all'estero vengono distinti prima tra turisti e stanziali e poi contrapposti – per temperamento – agli italiani… Da qui si generano poi paragoni sul piano morale che infarciscono la trama e sono così forti e spiccate da cambiarne gli sviluppi. C'è poi, in entrambi i romanzi, un punto di rottura – che si trova più o meno ad un terzo della storia -, un evento in grado di rompere gli equilibri, di ingenerare un cambiamento radicale nella vita dei protagonisti, una frattura nel pensiero rispetto al "prima". Tutti elementi che caratterizzano l'opera di Forster e la rendono vagamente prevedibile, ma rassicurante. A questo punto sono curiosa di approfondire quest'autore e di leggere altre sue opere: al di là delle caratteristiche stilistiche, vorrei comprendere meglio il suo pensiero che, da quel che ho letto, mi pare interessante.