La prima volta che ho letto questo libro è stato nel 1988, quando avevo 18 anni: a quel tempo, come qualsiasi cattolico o marxista (anche se non ero nè l'uno nè l'altro), pensavo che il popolo andasse educato e redento, poiché solo così avrebbe potuto costruirsi il paradiso in terra invece che attendere quello oltre la morte, perciò lo ritenni un’immondizia.
Grazie ai vostri commenti su altre opere di Unamuno, ho deciso di rileggerlo.
Adesso sono passati oltre 30 anni e devo dire che l’ho letto con ben altri occhi, e infatti continuo a ritenerlo un’immondizia ma per altri motivi: non credo più che il popolino (o i poveri di spirito di Unamuno) possa essere educato (è impossibile e inutile), perciò reputo sia meglio stargli lontano, soprattutto sia bene stare lontano e al riparo dai danni che combina o permette che vengano combinati.
Forte di questa mia convinzione, se reputo impossibile e inutile educarlo, trovo intollerabile consolarlo, perché è il primo passo per manipolarlo.
Non m’importa se lo si consola con la fede (che finchè è una questione personale mi va bene, ma moltiplicata per milioni di poveri di spirito diventa religione di popolo prima e di stato poi, un’arma micidiale contro quelli che non vogliamo essere parte del popolino o semplicemente subirne le scelte), con il pallone, con il consumismo, con la patria… non m’importa.
Perché?
Potrei rispondere con un post lungo un chilometro, ma preferisco essere sintetico.
Unamuno scrive questo po’ po’ di testamento spirituale nel 1930 e lo perfeziona varia volte fino al 1933, anno in cui, evidentemente, gli pareva perfetto. Bene: tre anni dopo scoppia la Guerra Civile Spagnola che tre anni dopo vince il generale Francisco Franco che consola gli spagnoli fino al 20 novembre del 1975 quando, finalmente, scoppia e il creatore lo raggiunge lui.
Durante quegli interminabili 40 anni, mentre il resto dell’occidente progrediva, si arricchiva e migliorava il proprio stile di vita come non aveva mai fatto prima, la Spagna rimane immersa nell’ignoranza e nella povertà.
Da quella fausta data, anche gli spagnoli si sono arricchiti (andati pure dal dentista), sono progrediti e di tornare a vivere come quei poveracci dei loro nonni non ci pensano nemmeno, neppure i più conservatori.
Mi dispiace, a me i poveri di spirito non piacciono: se al mondo fanno carriera i vari dittatori e nei migliori dei casi i vari populisti, se hanno fatto i miliardi o ottenuto del potere i vari berlusconi, i calciatori, le veline, gli influencer, wanna marchi, facebook, migliaia di padri-padrone (nelle famiglie), di padroni-padri (nelle aziende), gli spacciatori, i muccioli…è proprio grazie alla consolazione offerta dalle abbuffate di patria, soap-opera, gol, chiappe al vento, scemenze e schifezze varie.
OK, io sono un misantropo e anche uno snob, perfetto, lo ammetto, ma così come non voglio essere adoperato, non mi piace chi adopera gli altri o chi gli spiana la strada, e mi sembra inverosimile che a un uomo con la cultura e il carattere di Unamuno, un ragionamento simili non lo sfiorasse nemmeno.
Voto: zero assoluto, all’opera e all’autore.