Yoshimoto, Banana - Il dolce domani

estersable88

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Sayoko e Yōichi hanno avuto un incidente, lei è rimasta gravemente ferita, lui invece non c'è più. La loro era una storia bellissima, in cui la scarsa volontà di impegnarsi era compensata da un amore profondo e libero, e senza di lui Sayoko si sente vuota, o forse, come le dice l'amico okinawano Shingaki, deve solo andarsi a riprendere il suo mabui. È proprio la ricerca del mabui, di una cosa che somiglia molto all'anima e che Sayoko non sa nemmeno se la rivuole per davvero, il tema centrale di un romanzo che, con profondità e delicatezza, racconta il dolore e la rinascita di chi è sopravvissuto alla morte di qualcuno che amava. Ambientato fra i templi e gli onsen di Kyoto, con riferimenti a Frankenstein e agli zombie, Il dolce domani, scritto dopo l'incidente di Fukushima, sembra suggerire la nostalgia per ciò che si è perduto come mezzo per superare il trauma di aver vissuto il disastro di Fukushima e le sue conseguenze.

Ancora una volta, leggendo questo libro, non posso non rimanere stupita ed ammirata dalla capacità dei giapponesi di affrontare temi difficili e strazianti come la morte e la perdita con tanta levità. E per levità non si intende qui leggerezza, superficialità: tutt'altro. Nella vicenda raccontata in queste pagine Banana Yoshimoto evidenzia la centralità della morte, della perdita, del dolore, tutti sentimenti a cui non bisogna sottrarsi, che non bisogna sminuire o aggirare, ma che al contrario bisogna guardare in faccia. Fare i conti con ciò che si è perso, venire a patti col dolore, favorisce l'accettazione e, di conseguenza, la rinascita, il ritorno alla vita. Un ritorno alla vita che, qualunque cosa ci sia successa, è necessario. Così la giovane donna che ha perso il ragazzo ed il cui corpo non tornerà più come prima, non sarà più la stessa persona di prima dell'incidente. Eppure, rimanendo sulla terra, troverà la sua dimensione, il suo nuovo equilibrio, il suo nuovo modo di vivere. Dovrà farlo, si riapproprierà piano piano della sua vita.
La sensazione più forte che si prova leggendo è il conforto, la consolazione: queste pagine, con tutti i riferimenti soprannaturali, le atmosfere oniriche tipiche della letteratura giapponese e la mentalità tutta nipponica di approcciarsi alla vita, regalano benessere e pace. E viene da pensare che Banana Yoshimoto sia ben riuscita nel suo intento: questo libro è dedicato a tutte le persone che soffrono, in particolare a quelle che vissero il disastro di Fukushima nel 2011, ma a chiunque possa trovarne conforto, trarne giovamento. E sì, è proprio quello che si prova non solo nel finale, ma per tutta la durata del racconto.
 

Starling

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La trama di quest'agile e intenso romanzo (appena 98 pagine) è semplice: Sayoko e Yoichi sono coinvolti in un terribile incidente automobilisitico. Nonostante le preghiere di Sayoko, la vita di Yoichi finirà quel giorno. Inizia così un lungo e difficile percorso di guarigione, di ricerca del proprio mabui (l'anima, secondo le credenze della città di Okinawa). Lentamente, dopo aver tentato a lungo di annegare i propri dispiaceri nell'alcool ed essersi vestita come un uomo per risultare poco attrattiva ad eventuali spasimanti, Sayoko impara a sopravvivere, anzi, a vivere di nuovo, godendo di tutto ciò che l'esistenza ci offre, di quei piccoli momenti di piacere e bellezza che possiamo cogliere ogni giorno se solo apriamo il nostro cuore. A mio avviso, Il Dolce Domani ha il pregio di fondere stringatezza e profondità, poesia ed essenzialità, il che lo rende, a mio avviso, una lettura più che consigliata.

Ma ogni giorno ha in serbo qualcosa di buono. La bellezza dei fiori sul davanzale. Incrociare lo sguardo di qualcuno che,come noi, è abbattuto e vive nell'ombra. La sola cosa che possiamo fare è custodire questi momenti per trarne forza a poco a poco, come quando infiliamo in tasca il guscio liscio di una conchiglia.
 
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