Ciao a tutti. Una collega mi ha suggerito questo libro. Ottanta pagine, una bella copertina, una trama interessante: un aspirante terrorista islamico che deve fare un attentato a Roma. E' un libro che si legge con una serata, ma che lascia con profonde riflessioni: la schiavitù più terribile è quella culturale, quella che attanaglia il nostro secolo. Una schiavitù che genera odio razziale, e nega l'intercultura. Un libro che suggerisco, apolitico, e per questo che apre spunti di riflessioni interessanti. E' scritto in forma di diario e in forma di cronaca, ed intreccia le impressioni e le passioni di un aspirante kamikaze con la cronaca della sua vita, raccontata con estrema scorrevolezza, dalla mano del giovane autore che spero di poter conoscere.