«Giorni lieti s'avvicinavano per la famiglia Portolu, di Nuoro. Agli ultimi di aprile doveva ritornare il figlio Elias, che scontava una condanna in un penitenziario del continente; poi doveva sposarsi Pietro, il maggiore dei tre giovani Portolu. Si preparava una specie di festa: la casa era intonacata di fresco, il vino ed il pane pronti; pareva che Elias dovesse ritornare dagli studi, ed era con un certo orgoglio che i parenti, finita la sua disgrazia, lo aspettavano. Finalmente arrivò il giorno tanto atteso, specialmente da Zia Annedda, la madre, una donnina placida, bianca, un po' sorda, che amava Elias sopra tutti i suoi figliuoli.»
Introduco il mio commento al romanzo con l'incipit perché tutto sembra partire con i migliori presupposti e invece tutto si complica quando Elias si innamora di Maddalena, la futura cognata, ricambiato, ma per insicurezza, indecisione, titubanza, paura non si decide a prendere una decisione, neanche quando già sposata lei rimarrà incinta di lui. E' un romanzo moderno, giocato sulle relazioni e la psicologia, dove il maschio perde la sua tipicità e si presenta in tutte le sue fragilità. Molto bello.
Introduco il mio commento al romanzo con l'incipit perché tutto sembra partire con i migliori presupposti e invece tutto si complica quando Elias si innamora di Maddalena, la futura cognata, ricambiato, ma per insicurezza, indecisione, titubanza, paura non si decide a prendere una decisione, neanche quando già sposata lei rimarrà incinta di lui. E' un romanzo moderno, giocato sulle relazioni e la psicologia, dove il maschio perde la sua tipicità e si presenta in tutte le sue fragilità. Molto bello.