Si tratta di un romanzo d'accusa contro la classe dirigente del partito comunista italiano di cui Silone fece parte. È stato il primo libro che ha pubblicato nel dopoguerra, precisamente nel 1952 e fu piuttosto criticato in Italia.
Lo stile è sempre scorrevole e l'ho apprezzato parecchio perché anche io sono rimasta piuttosto delusa dal partito in cui credevo (soprattutto perché ormai non esiste più) anche se non ho rinnegato la sua ideologia e sono convinta che neppure Silone l'abbia mai fatto. La sua è stata più una condanna verso chi deteneva il potere e voleva a tutti i costi uniformare i suoi seguaci e militanti piuttosto che accettare le loro libere scelte personali.
All'interno del romanzo c'è anche una storia d'amore, legata alle vicende politiche, e descritta senza troppi sentimentalismi, come piace a me, anche se Silone dà comunque sempre molta importanza al lato umano, soprattutto all'amicizia.
Lo stile è sempre scorrevole e l'ho apprezzato parecchio perché anche io sono rimasta piuttosto delusa dal partito in cui credevo (soprattutto perché ormai non esiste più) anche se non ho rinnegato la sua ideologia e sono convinta che neppure Silone l'abbia mai fatto. La sua è stata più una condanna verso chi deteneva il potere e voleva a tutti i costi uniformare i suoi seguaci e militanti piuttosto che accettare le loro libere scelte personali.
All'interno del romanzo c'è anche una storia d'amore, legata alle vicende politiche, e descritta senza troppi sentimentalismi, come piace a me, anche se Silone dà comunque sempre molta importanza al lato umano, soprattutto all'amicizia.
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