Perché allungare i titoli a tutti i costi? Non sarebbe bastato Sabbie mobili?
Ho acquistato e letto questo libro grazie al prologo folgorante. La voce narrante è Maya, un'adolescente che si trova in un'aula scolastica insieme ai compagni, ma nessuno è seduto sui banchi: qualcuno è accasciato sotto il termosifone, qualcun altro sdraiato per terra o sulla cattedra. Infatti, lei è l'unica in quell'aula a essere ancora viva. Ben presto si scopre che si tratta di una ragazza accusata di aver commesso una strage a scuola, e che la storia verrà raccontata dal suo punto di vista.
Originale anche se in modo un po' macabro, incalzante, coinvolgente anche nello stile, non si tratta proprio di un thriller o di un noir, forse di un crime (in realtà non conosco la differenza, ma ci sta bene ) ma soprattutto di un flusso di coscienza ininterrotto della ragazza, che ci racconta i giorni del suo processo, ma soprattutto ci svela a poco a poco ciò che è realmente successo in quell'aula e perché, descrivendoci fatti, persone e sentimenti con lo sguardo naturale di una diciottenne piuttosto matura. Particolare e interessante, a suo modo introspettivo, non particolarmente agghiacciante nonostante le premesse, mi è piaciuto molto se si esclude la parte in cui si racconta la storia di Sebastian (il fidanzato di Maya) che ho trovato un po' semplicistica e poco approfondita.
Purtroppo c'è un elemento (importante) della parte finale che ai miei occhi stona, ma ho cercato recensioni su recensioni e non ho trovato niente in proposito, quindi forse mi sbaglio io. Se qualcuno vorrà leggerlo (io glielo consiglio), mi illuminerà.
Ho acquistato e letto questo libro grazie al prologo folgorante. La voce narrante è Maya, un'adolescente che si trova in un'aula scolastica insieme ai compagni, ma nessuno è seduto sui banchi: qualcuno è accasciato sotto il termosifone, qualcun altro sdraiato per terra o sulla cattedra. Infatti, lei è l'unica in quell'aula a essere ancora viva. Ben presto si scopre che si tratta di una ragazza accusata di aver commesso una strage a scuola, e che la storia verrà raccontata dal suo punto di vista.
Originale anche se in modo un po' macabro, incalzante, coinvolgente anche nello stile, non si tratta proprio di un thriller o di un noir, forse di un crime (in realtà non conosco la differenza, ma ci sta bene ) ma soprattutto di un flusso di coscienza ininterrotto della ragazza, che ci racconta i giorni del suo processo, ma soprattutto ci svela a poco a poco ciò che è realmente successo in quell'aula e perché, descrivendoci fatti, persone e sentimenti con lo sguardo naturale di una diciottenne piuttosto matura. Particolare e interessante, a suo modo introspettivo, non particolarmente agghiacciante nonostante le premesse, mi è piaciuto molto se si esclude la parte in cui si racconta la storia di Sebastian (il fidanzato di Maya) che ho trovato un po' semplicistica e poco approfondita.
Purtroppo c'è un elemento (importante) della parte finale che ai miei occhi stona, ma ho cercato recensioni su recensioni e non ho trovato niente in proposito, quindi forse mi sbaglio io. Se qualcuno vorrà leggerlo (io glielo consiglio), mi illuminerà.