qweedy
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"Il romanzo è incentrato sulla vita di Rico, un libero professionista travolto dal naufragio della sua vita sentimentale. Cercando l'amore, e non ritrovandolo, viene inesorabilmente spinto verso i margini più estremi della società. Perdendo il lavoro e non riuscendo più a rincorrere i ritmi frenetici della sua cerchia, viene abbandonato dalla moglie e dagli amici. Diventa un alcolizzato cronico ed è costretto a vivere per strada. Qui inizierà la seconda parte della sua vita.
Nel suo viaggio verso Marsiglia, nell'inseguimento di quello che appare solo come un sogno, incontrerà altri disperati. Ognuno con la sua storia di emarginazione, diversa e uguale. Ognuno un tentativo diverso di affrontare la nuova vita."
Trama struggente, nel suo ultimo libro Izzo racconta in modo coinvolto e dolente gli "ultimi", i barboni, gli invisibili.
Il protagonista è una persona cosiddetta "normale", ha una famiglia, una casa, un lavoro. E quando l'amore finisce e ci si aggiungerà anche il fallimento del lavoro, gli si apriranno le porte di un mondo sconosciuto, il mondo della strada.
Un mondo fatto di solitudini, paure, sguardi della gente, ricerca di calore umano verso chi è solo come lui, freddo che ti entra dentro e non ti lascia più. E quasi a voler scacciare il freddo che lo attanaglia, Rico, il protagonista, affronta il viaggio che lo riporterà a Marsiglia, al suo sole, ai suoi lontani ricordi del primo vero amore.
... Adesso il sole era alto nel cielo. Un sole bianco. Freddo.
Il sole dei morenti, ho pensato.
Ho fatto scivolare la mia mano in quella di Rico.
Intrecciando le mie dita alle sue.
E ho aspettato.
Ho aspettato, sapete.
Perché, mi sono detto, questa vita non può continuare così.
Non può.
"Sai, guardando il mare capisco tutta la vita che ho dentro di me. Sulla terra non c'è niente. E' brutta la terra. Sulla terra non cambia niente. Tutto è come morto. Anche la gente..."
“Sarebbe falso affermare che questo romanzo è pura immaginazione. Non ho fatto altro che esasperare le logiche del reale e dare nomi e inventare storie per degli esseri che possiamo incrociare ogni giorno per strada. Esseri di cui perfino lo sguardo ci è insopportabile. Voglio dire che leggendo queste pagine chiunque può riconoscersi. I vivi e i morenti”. Nota dell’autore.
Nel suo viaggio verso Marsiglia, nell'inseguimento di quello che appare solo come un sogno, incontrerà altri disperati. Ognuno con la sua storia di emarginazione, diversa e uguale. Ognuno un tentativo diverso di affrontare la nuova vita."
Trama struggente, nel suo ultimo libro Izzo racconta in modo coinvolto e dolente gli "ultimi", i barboni, gli invisibili.
Il protagonista è una persona cosiddetta "normale", ha una famiglia, una casa, un lavoro. E quando l'amore finisce e ci si aggiungerà anche il fallimento del lavoro, gli si apriranno le porte di un mondo sconosciuto, il mondo della strada.
Un mondo fatto di solitudini, paure, sguardi della gente, ricerca di calore umano verso chi è solo come lui, freddo che ti entra dentro e non ti lascia più. E quasi a voler scacciare il freddo che lo attanaglia, Rico, il protagonista, affronta il viaggio che lo riporterà a Marsiglia, al suo sole, ai suoi lontani ricordi del primo vero amore.
... Adesso il sole era alto nel cielo. Un sole bianco. Freddo.
Il sole dei morenti, ho pensato.
Ho fatto scivolare la mia mano in quella di Rico.
Intrecciando le mie dita alle sue.
E ho aspettato.
Ho aspettato, sapete.
Perché, mi sono detto, questa vita non può continuare così.
Non può.
"Sai, guardando il mare capisco tutta la vita che ho dentro di me. Sulla terra non c'è niente. E' brutta la terra. Sulla terra non cambia niente. Tutto è come morto. Anche la gente..."
“Sarebbe falso affermare che questo romanzo è pura immaginazione. Non ho fatto altro che esasperare le logiche del reale e dare nomi e inventare storie per degli esseri che possiamo incrociare ogni giorno per strada. Esseri di cui perfino lo sguardo ci è insopportabile. Voglio dire che leggendo queste pagine chiunque può riconoscersi. I vivi e i morenti”. Nota dell’autore.