Avendo letto tutti i romanzi e racconti (almeno credo) del mio amato Dosto, ho deciso di proseguire anche con la saggistica.
Ho trovato quest'opera sul profilo di una utente di Anobii e il titolo mi ha subito incuriosita per la particolarità.
Ci ho messo un po' di tempo per leggerlo, però, perché non essendo narrativa non è riuscito a prendermi da subito e necessita di maggiore attenzione.
Si tratta delle note riguardanti il suo primo viaggio in Europa, dal 7 giugno alla metà di settembre 1862, in cui ha visitato la Germania, la Francia, l'Italia (purtroppo di fretta), la Svizzera e l'Inghilterra.
Durante l'inverno ripercorre con la mente questo suo viaggio e le impressioni (appunto!) che aveva provato in quei luoghi e incontrando persone nuove.
L'ho finito di leggere già da un paio di mesi quindi non lo ricordo più con chiarezza, ma ricordo bene l'impressione piuttosto negativa che il Dosto ha avuto dell'Europa, in particolare di Parigi. Forse più che altro è rimasto deluso da quello che immaginava di trovarvi, d'altronde lui non era come Turgenev che invece è stato sempre più filo-occidentale.
Ci sono diverse parti molto interessanti che vale la pena leggere, però lo consiglio solo a chi ama già questo autore, altrimenti potrebbe risultare una lettura troppo impegnativa e la si potrebbe abbandonare.
Ho trovato quest'opera sul profilo di una utente di Anobii e il titolo mi ha subito incuriosita per la particolarità.
Ci ho messo un po' di tempo per leggerlo, però, perché non essendo narrativa non è riuscito a prendermi da subito e necessita di maggiore attenzione.
Si tratta delle note riguardanti il suo primo viaggio in Europa, dal 7 giugno alla metà di settembre 1862, in cui ha visitato la Germania, la Francia, l'Italia (purtroppo di fretta), la Svizzera e l'Inghilterra.
Durante l'inverno ripercorre con la mente questo suo viaggio e le impressioni (appunto!) che aveva provato in quei luoghi e incontrando persone nuove.
L'ho finito di leggere già da un paio di mesi quindi non lo ricordo più con chiarezza, ma ricordo bene l'impressione piuttosto negativa che il Dosto ha avuto dell'Europa, in particolare di Parigi. Forse più che altro è rimasto deluso da quello che immaginava di trovarvi, d'altronde lui non era come Turgenev che invece è stato sempre più filo-occidentale.
Ci sono diverse parti molto interessanti che vale la pena leggere, però lo consiglio solo a chi ama già questo autore, altrimenti potrebbe risultare una lettura troppo impegnativa e la si potrebbe abbandonare.