bouvard
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Sentieri sotto la neve è un libricino di solo 124 pagine diviso in tre parti. Nella prima parte - formata da 5 racconti - il tema dominante è quello della memoria, del ricordo. Il lungo viaggio verso casa di un soldato scappato dal lager o quello di una ragazza del Sud alla scoperta di quei luoghi dell’Altopiano d’Asiago dove tanti anni prima suo nonno era stato partigiano. Oppure il racconto di un’osteria di campagna che nelle lunghe e solitarie notti invernali si popola di strani ospiti…
Anche la seconda parte è composta da 5 racconti. Ma questi racconti hanno un carattere diverso dai primi 5. Sono infatti meno “racconti”, cioè non raccontano tanto una storia quanto forniscono delle informazioni: sui tanti modi di dire “neve” in cimbro, o sulla continua ricerca fatta da Rigoni Stern di cartoline o materiale sull’Altopiano.
La terza parte infine è composta da 6 racconti. E qui torna uno degli argomenti cari allo scrittore la Natura e gli animali della sua terra: dai caprioli alle volpi. Ma ritorna anche il tema della memoria, dove presente e passato coesistono. Ecco allora il Rigoni Stern di vent’anni agile e instancabile continuare a vivere nella memoria del Rigoni Stern ottantenne. I ricordi. Ecco cosa sono i suoi sentieri sotto la neve.
Riporto l’explicit del libro, senza paura di rovinare la lettura a qualcuno perché questo non è un libro da spoiler, ma un libro di immagini e sensazioni.
“Lassù la montagna è silenziosa e deserta. Lungo la mulattiera che gli austriaci costruirono per giungere nei pressi dell’Ortigara, dove un giorno raccolsi la punta ferrata del Bergstock che è qui sulla libreria, ora non passa più nessuno. La neve che in questi giorni è caduta abbondante ha cancellato i sentieri dei pastori, le aie dei carbonai, le trincee della Grande guerra, le avventure dei cacciatori. E sotto quella neve vivono i miei ricordi”
Anche la seconda parte è composta da 5 racconti. Ma questi racconti hanno un carattere diverso dai primi 5. Sono infatti meno “racconti”, cioè non raccontano tanto una storia quanto forniscono delle informazioni: sui tanti modi di dire “neve” in cimbro, o sulla continua ricerca fatta da Rigoni Stern di cartoline o materiale sull’Altopiano.
La terza parte infine è composta da 6 racconti. E qui torna uno degli argomenti cari allo scrittore la Natura e gli animali della sua terra: dai caprioli alle volpi. Ma ritorna anche il tema della memoria, dove presente e passato coesistono. Ecco allora il Rigoni Stern di vent’anni agile e instancabile continuare a vivere nella memoria del Rigoni Stern ottantenne. I ricordi. Ecco cosa sono i suoi sentieri sotto la neve.
Riporto l’explicit del libro, senza paura di rovinare la lettura a qualcuno perché questo non è un libro da spoiler, ma un libro di immagini e sensazioni.
“Lassù la montagna è silenziosa e deserta. Lungo la mulattiera che gli austriaci costruirono per giungere nei pressi dell’Ortigara, dove un giorno raccolsi la punta ferrata del Bergstock che è qui sulla libreria, ora non passa più nessuno. La neve che in questi giorni è caduta abbondante ha cancellato i sentieri dei pastori, le aie dei carbonai, le trincee della Grande guerra, le avventure dei cacciatori. E sotto quella neve vivono i miei ricordi”
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