La vita di Charlotte Emory scorre lenta, gravata dai possessi terreni di cui la donna si è fatta carico, un po' per caso, un po' volontariamente: un marito che a pochi giorni dal matrimonio d'improvviso ha scoperto in sé la vocazione religiosa e si è fatto pastore, perdendo ogni slancio affettivo; una figlia chiusa in una quieta, malinconica follia; uno stuolo di penitenti senzatetto e parenti sbandati che il reverendo Emory porta a casa. Così Charlotte decide di andarsene, neppure lei sa dove, ma passando in banca a ritirare il denaro necessario per partire si ritrova nel bel mezzo di una rapina e viene presa in ostaggio da un solitario bandito in fuga. Lungo il viaggio che li porta in Georgia e in Florida, i due sono ricercati dalla polizia ma sono soprattutto i ricordi a inseguire Charlotte: i genitori, l'adolescenza, le gioie e i dolori della sua vita si alternano alle tappe di una peregrinazione attraverso l'America dei motel, delle autostrade e delle stazioni di benzina, che sembrano una versione volutamente antieroica di tanta letteratura on the road. E in Jack Simms, rapinatore sui generis, presto Charlotte scoprirà la sua stessa grande debolezza e bisogno d'affetto. (ibs)
Siamo sempre ostaggio di qualcosa e di qualcuno, la nostra vita è piena di pesi che è difficile lasciare andare. Anne Tyler è una scrittrice straordinaria perché riesce a colorare in modo reale le vite quotidiane di persone "normali", che se si guardano da vicino poi cosi tranquille non lo sono mai. La consiglio anche per questo titolo.
Siamo sempre ostaggio di qualcosa e di qualcuno, la nostra vita è piena di pesi che è difficile lasciare andare. Anne Tyler è una scrittrice straordinaria perché riesce a colorare in modo reale le vite quotidiane di persone "normali", che se si guardano da vicino poi cosi tranquille non lo sono mai. La consiglio anche per questo titolo.