Pirandello, Luigi - Sei personaggi in cerca d'autore

Dorylis

Fantastic Member
Sei personaggi in cerca d'autore è il dramma più famoso di Luigi Pirandello
All'entrata nel teatro, gli spettatori trovano il palcoscenico non coperto dal sipario, al buio e vuoto, quasi in via di allestimento. La rappresentazione inizia con l'entrata del direttore-capocomico, seguito dagli attori, che entrano alla spicciolata. Era in programma, infatti, la prova de Il giuoco delle parti, altro dramma di Luigi Pirandello. Dopo l'inizio della prova, vengono annunciati i sei personaggi (il padre, la madre, la figliastra diciottenne, la bambina, il giovinetto e il figlio) che, per bocca del padre, chiedono che venga rappresentata sulla scena la loro storia, il loro dramma. Egli spiega al capocomico come, dopo essere stati creati da un autore, siano stati rifiutati ed abbandonati da questo nonostante i numerosi tentativi di convincerlo a terminare il dramma. Essi, quindi, sono in cerca di un autore che possa rappresentare sulla scena il loro dramma. Tra lo sbigottimento generale degli attori, in un susseguirsi continuo di interruzioni e riprese caotiche, inizia il racconto del dramma familiare.
Dalle nozze tra il padre e la madre era nato il figlio, quasi subito affidato ad una balia di campagna. Il padre, però, aveva notato una silenziosa intesa tra la moglie ed il suo segretario. Dopo essersi convinto di questa situazione, aveva incoraggiato la nuova unione, da cui nacquero la figliastra, il giovinetto e la bambina. Il padre era interessato particolarmente alla nascita di questa famigliola, seguendo con amore la crescita dei tre figli della coppia. Finchè si trasferirono in un nuovo paese e perse le loro tracce. Alla morte del compagno, la madre era tornata al paese di origine e, per provvedere al sostentamento dei tre figli, faceva lavori di cucito per madama Pace, che copriva una casa d'appuntamenti. Madama Pace si approfitta della figliastra, a cui era affidato il compito di consegnare i lavori completati, e la costringe a concedersi ai clienti con la minaccia di non pagare il lavoro della madre. Un giorno il padre capita nell'atelier di madama Pace e non riconosce la figliastra nella ragazza che ha di fronte. Quando sta per compiersi l'incesto, nella camera irrompe la madre con un grido. Dopo questo avvenimento, la famiglia si ricompone nella casa del padre, in un'atmosfera di forte tensione, perchè il figlio vede negli altri solo degli intrusi.
Dopo aver raccontato la loro vicenda, i sei personaggi convincono il capocomico a rappresentarla, rifiutando però l'assegnazione delle parti ai vari attori: essi vogliono rappresentare di persona il loro dramma. Subito viene sollevato un problema dal capocomico: l'assenza di madama Pace, fondamentale per la scena nell'atelier. Il padre offre subito una soluzione: ricreare l'atelier in modo che madama Pace sia attratta sulla scena. Infatti appare subito dopo la madama, con grande spavento da parte di tutti gli attori, che scappano urlando. Iniziano subito la scena in cui, con una parlata mezzo italiana e mezzo spagnola, la madama annuncia alla figliastra l'arrivo di un cliente (il padre), fino all'arrivo del padre. Il capocomico, convinto dell'effetto della scena, fa subito provare agli attori. A causa dell'eccessiva artificiosità della rappresentazione, però, la figliastra scoppia in fragorose risate, convincendo il capocomico a permettere che i personaggi stessi rappresentino se stessi sulla scena. La rappresentazione continua fino all'arrivo della madre e all'arrivo di questa nella casa del padre con i tre figli. Nell'ultima scena, per cui è allestito un giardino, la madre scopre la bambina affogata nella vasca e, presa da orrore, scorge dietro un albero la figura del giovinetto che, con occhi da pazzo, vede la sorella morta con una rivoltella nascosta nella tasca. All'improvviso parte un colpo di rivoltella e il grido di disperazione della madre. Allo sconcerto degli attori, che non sanno se il ragazzo sia morto o meno, il padre grida la verità di quegli avvenimenti.
Il capocomico, indispettito dagli ultimi avvenimenti e per la giornata di prove perduta, ordina all'elettricista di spegnere tutto e licenzia tutti. Ma dietro il fondo, in cui erano i personaggi per soccorrere il giovinetto e la bambina, si accende come per errore una luce verde che proietta le loro ombre sul capocomico, il quale scappa terrorizzato. Spento il riflettore escono dal fondo il padre, la madre e il figlio, che si fermano in mezzo alla scena. Ultima ad uscire è la figliastra che, ripetendo la sua perdizione, corre verso le scalette e con una stridula risata rivolta agli altri scompare dalla scena.

E' un'opera teatrale molto intensa.. Pirandello ha avuto una grande genialità nel ricreare queste situazioni. Voto:9
 
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cjale

New member
anche io amo Pirandello!
Ho letto "Il fu Mattia Pascal " tanti anni fa e ne ho ancora un ricordo stupendo.Me ne sono innamorata!
Era un genio!
Non ho mai visto niente di suo a teatro, ma quello che hai descritto mi piacerebbe tantissimo poterlo vedere.
 

elisa

Motherator
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Questa è una delle opere più affascinanti di Pirandello, sia da leggere che da vedere a teatro. La trovo surreale nella sua impossibilità di rappresentazione della storia in tutta la sua realtà.
 
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Personaggi-non personaggi, attori-non attori...esempio del metateatro all'italiana unito tutto da u'ironia unica...vorrei tanto rappresentarlo...
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Io i Sei personaggi in cerca d'autore l'ho visto a teatro alcuni anni fa, tra gli interpreti Giulio Bosetti. Mi ricordo una versione televisiva con Romolo Valli. Credo che sia una delle opere teatrali più rappresentate, naturalmente meritatamente. Se dovessi rappresentarlo sarei la madre e non mi dispiacerebbe interpretate un tale personaggio.
 

Dorylis

Fantastic Member
Io ho visto la versione televisiva con Romolo Valli.. Interpretata benissimo ma mi aspettavo ke rispettasse alla lettera le battute del libro..
 
Lunedì scorso ho visto la rappresentazione (in tv) con Romolo Valli, Rossella Falk e la Compagnia dei Giovani. Ieri l'ho preso in prestito, e adesso l'ho già finito. Pirandello, conoscendone il pensiero e la produzione letteraria, è un autore teatrale superbo, e il suo metateatro è l'innovazione migliore per quanto riguarda il teatro italiano. Voto 7,5!:grin:
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Letto molti anni fa ed e' l'opera di Pirandello che piu' mi piace.
Impagabile la scissione tra Personaggio e Attore, valida anche nella vita: chi e' Attore della propria vita e chi FA il Personaggio a tutti i costi.
E' supremo.
Saluti
 

magialibri

New member
Sei personaggi in cerca d'autore

Pirandello ti fa amare il teatro e "SEI PERSONAGGI ......." ti fa rimpiangere di non fare l'attore.

Certamente dopo Pirandello il teatro è cambiato.


LETTORE ENZO
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Un'opera geniale, del resto a chi sarebbe potuta venire in mente l'idea di dare vita a una serie di personaggi incompiuti?
Già il dramma in sé, una tragedia familiare che trova il suo momento culminante nell'incontro tra i due personaggi più importanti nell'atelier di madama Pace, ha del genio che si riscontra soprattutto nella sintesi di quest'incontro tragicomico o meglio grottesco.
Ciò che più mi ha fatto riflettere è il passo in cui Pirandello sottolinea la differenza tra il personaggio, uno ed uno solo nel tempo e nei rapporti con gli altri, e la persona reale, in continua evoluzione o comunque soggetta a un perenne cambiamento nel tempo, oltre che diversa a seconda di chi la vede, come accade nel romanzo Uno, nessuno e centomila. Visto dall'esterno, il personaggio è sempre uguale a se stesso, è lui e basta, non tradisce mai, in un certo senso, è prevedibile, alla luce, in questo caso, del sentimento che essi rappresentano, per es. il rimorso per il Padre o lo sdegno per la Figliastra, il dolore per la Madre. La persona, al contrario, è imprevedibile, può assumere mille sfumature diverse. Ma quale noia, staticità priva di imprevisti potrebbe comportare trasformarsi in un rassicurante e comodo personaggio non soggetto ad una crescita? Credo che alla fin fine pochi sceglierebbero questo, ma forse sto divagando.
Purtroppo non l'ho mai vista rappresentata, la cercherò :)
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Non so perché non l'avevo letto prima, però ero convinta di averlo fatto :??.
Poi mi è uscito Pirandello per il secondo turno di Adotta un autore, quindi in attesa di riprendere a settembre la lettura delle sue Novelle per un anno ho deciso di leggere questo visto che su Anobii non c'era e ho maturato un interesse per le opere teatrali negli ultimi tempi.

L'ho trovato simile al mio preferito, Uno, nessuno e centomila (che però è successivo) per la questione dei punti di vista diversi, tanti, troppi che scaturiscono nell'impossibilità per il genere umano di capirsi, infatti ognuno cambia quando si approccia agli altri e non è quasi più se stesso, ma diventa come appare a loro. Forse non sono stata chiara, ma chi l'ha letto mi capirà :wink:.
Di conseguenza sono molto più reali i personaggi perché sono collocati in un loro ruolo ben definito, mentre noi esseri umani, che passiamo facilmente da uno stato d'animo all'altro e possiamo essere identificati con diverse sfaccettature psicologiche, siamo dunque meno concreti e sempre in perenne cambiamento.
Lo consiglio a tutti e spero di andarlo a vedere un giorno rappresentato in teatro.
 
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Nefertari

Active member
Io adoro Pirandello, forse questo è quello che mi ha coinvolto un pò meno rispetto a quanto di suo ho già letto, magari lo rileggerò in futuro.
 
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