Jessamine
Well-known member
La protagonista di queste storie riccionesi racconta in prima persona di una sua estate trascorsa in un appartamento condiviso con amici e amiche e in giro per luoghi abitati da un mondo parallelo che rifugge la "normalità" degli adulti. Il libro, nel suo stile immaginifico, narra storie di vita di giovani degli anni Novanta, che vivono una loro esistenza accelerata, dissipatoria, talora irresponsabile, e sono insieme trasgressivi e sognatori,iper-consumisti e super-oministi.
Sarò sincera, sono arrivata con un grande sforzo a pagina 20, e ho deciso di abbandonare la lettura di questo libro.
Irritante fino all'estremo, non sono riuscita a tollerare questo stile che letteralmente rigurgita termini astrusi affiancati a parole inglesi senza un motivo. In venti pagine sono riuscita a passare attraverso alcool, sesso, croci disegnate sul corpo col rossetto nero, insulti a chiunque, il tutto accompagnato da questo stile così autocompiaciuto e artificialmente alternativo da darmi il voltastomaco.
Non so, forse la Santacroce avrebbe voluto essere provocatrice, ma tutto quello a cui sono riuscita a pensare è uno squallidissimo numero da circo. Un voler essere alternativi a tutti i costi che scade nel patetico, così come presentarsi mezze nude o con maschere dagli improbabili piumaggi e ragazze al guinzaglio alle presentazioni dei propri libri.
Lo so che 20 pagine sono troppo poche per dare un giudizio, ma la voglia di scagliare l'e-reader contro il muro era veramente troppa.
Sarò sincera, sono arrivata con un grande sforzo a pagina 20, e ho deciso di abbandonare la lettura di questo libro.
Irritante fino all'estremo, non sono riuscita a tollerare questo stile che letteralmente rigurgita termini astrusi affiancati a parole inglesi senza un motivo. In venti pagine sono riuscita a passare attraverso alcool, sesso, croci disegnate sul corpo col rossetto nero, insulti a chiunque, il tutto accompagnato da questo stile così autocompiaciuto e artificialmente alternativo da darmi il voltastomaco.
Non so, forse la Santacroce avrebbe voluto essere provocatrice, ma tutto quello a cui sono riuscita a pensare è uno squallidissimo numero da circo. Un voler essere alternativi a tutti i costi che scade nel patetico, così come presentarsi mezze nude o con maschere dagli improbabili piumaggi e ragazze al guinzaglio alle presentazioni dei propri libri.
Lo so che 20 pagine sono troppo poche per dare un giudizio, ma la voglia di scagliare l'e-reader contro il muro era veramente troppa.
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