Anche se non ho aperto io questo topic penso possa essere utile una sintesi della trama
Attraverso i ricordi di Maximilian Aue, un anziano direttore di una fabbrica di merletti al nord della Francia, si rivivono alcuni tragici momenti della seconda guerra mondiale, visti attraverso un'ottica particolare: quella del carnefice. Aue era un ufficiale delle SS. Di madre francese e padre alsaziano, dopo la laurea in giurisprudenza ed un periodo dedicato ad attività amministrative per il servizio di sicurezza della polizia del Fuhrer, viene destinato ad incarichi operativi prima sul fronte russo e poi in ungheria dove collabora attivamente alla complessa organizzazione finalizzata alla soluzione finale, lo sterminio degli ebrei.
I ricordi si susseguono con fredda e lucida precisione, basati su un'attenta e documentata ricostruzione storica, senza alcuna intenzione di sminuire la tragicità dei fatti nè, al contrario, di sconvolgere con immagini deliberatamente crude, proprio questa è la premessa per l'avvio al racconto: rivivere gli eventi per far luce sugli stessi, senza alcuno scopo giustificativo. Ciò che ho fatto, l'ho fatto con piena cognizione di causa, pensando che si trattasse del mio dovere e che dovesse essere fatto, per quanto sgradevole e increscioso fosse..
Aue si rileva un personaggio psicologicamente complesso anche quando i ricordi incidono direttamente sulla sua sfera personale (la sua omosessualità, l'odio radicato per la madre, l'amore per la sorella gemella): per quanto cupe e morbose possano essere le sue descrizioni, il protagonista non è alla ricerca di giudizi o assoluzioni, il destino deciderà per lui. Più che il destino, alla fine del romanzo, egli si affida alle Benevole (le mitiche Eumenidi, divinità in grado di proteggere anche coloro che si sono macchiati dei più orrendi crimini); grazie a loro, Aue alla fine della guerra riesce a fuggire da Berlino e a raggiungere la Francia dove riesce ricostruirsi, grazie alla doppia cittadinanza e all'ottima padronanza della lingua, una nuova insospettabile identità.
Questo romanzo di Littell è veramente coinvolgente: la scrittura è fluida, i vari personaggi sono dipinti rispettando la diversità propria dell'essere umano, l'analisi storica molto precisa, la capacità descrittiva è intensa. Sicuramente, proprio per la notevole capacità di descrivere in modo realistico gli eventi, il racconto a volte è estremamente duro e brutale ..ma credo sia veramente un libro che lascia un segno.