malafi
Well-known member
Sul treno per Roma c'è una ragazzina. Sola e in fuga, dopo un violento litigio con i compagni di classe. Fiera e orgogliosa, Eva legge tanti libri e ha il dono di saper raccontare storie: ha appena undici anni, ma già conosce il dolore e l'abbandono. Giose è stato una meteora della musica punk-rock degli anni Ottanta, poi si è innamorato di Christian, giovane professore di latino: Eva è la loro figlia. Padre esuberante e affettuoso, ha rinunciato a cantare per starle accanto, ma la morte improvvisa di Christian ha mandato in frantumi la loro famiglia. Giose non è stato ritenuto un tutore adeguato, e si è rintanato in un casale sugli Appennini. Eva è stata affidata allo zio e si è trasferita a Milano. Non si vedono da tempo. Non hanno mai smesso di cercarsi. Con Giose, Eva risalirà l'Italia in un viaggio nel quale scoprirà molto su se stessa, sui suoi due padri, sui sentimenti che uniscono le persone al di là dei ruoli e delle leggi, e sulla storia meravigliosa cui deve la vita. Drammatico e divertente, veloce come un romanzo d'avventura, "Sei come sei" narra con grazia, commozione e tenerezza l'amore tra un padre e una figlia, diversi da tutti e a tutti uguali, in cui ciascuno di noi potrà riconoscersi.
Libro controverso, che ha ricevuto varie accuse non tanto per l'argomento in sè (lasciamo ad altri la querelle se fosse giusto e meno adottarlo come testo di lettura in un liceo), quanto perchè:
- si dice che argomenti da "cassetta" come questo dovrebbero essere lasciati a scrittori di minor talento. Secondo me invece non è necessario che uno scrittore di talento (e la Mazzucco lo è inevitabilmente) scelga sempre temi di nicchia, può e deve cimentarsi anche con temi di moda.
- si dice che c'è una visione troppo idealizzata della società italiana, che sembra molto più matura di quel che è. Può essere.
Il libro non è un capolavoro, ma lo diventa se confrontato con Splendore della Mazzantini (altro romanzo recente che tratta il tema dell'omosessualità).
Non ha l'intensità di "Vita" (che ho letto) o di "Limbo" (che non ho letto), ma è una storia bella, credibile (abbastanza), con personaggi molto ben tratteggiati, con una sua cadenza narrativa che ha solo poche pause. Anche ben strutturata, perchè il passato non è raccontato in modo lineare ed asettico, ma attraverso ricordi e riflessioni. Al punto che si impiega un po' a mettere insieme i personaggi e le tessere del puzzle (ed in questo la 4° di copertina aiuta anche troppo).
A me è piaciuto e si merita un 4/5.
Libro controverso, che ha ricevuto varie accuse non tanto per l'argomento in sè (lasciamo ad altri la querelle se fosse giusto e meno adottarlo come testo di lettura in un liceo), quanto perchè:
- si dice che argomenti da "cassetta" come questo dovrebbero essere lasciati a scrittori di minor talento. Secondo me invece non è necessario che uno scrittore di talento (e la Mazzucco lo è inevitabilmente) scelga sempre temi di nicchia, può e deve cimentarsi anche con temi di moda.
- si dice che c'è una visione troppo idealizzata della società italiana, che sembra molto più matura di quel che è. Può essere.
Il libro non è un capolavoro, ma lo diventa se confrontato con Splendore della Mazzantini (altro romanzo recente che tratta il tema dell'omosessualità).
Non ha l'intensità di "Vita" (che ho letto) o di "Limbo" (che non ho letto), ma è una storia bella, credibile (abbastanza), con personaggi molto ben tratteggiati, con una sua cadenza narrativa che ha solo poche pause. Anche ben strutturata, perchè il passato non è raccontato in modo lineare ed asettico, ma attraverso ricordi e riflessioni. Al punto che si impiega un po' a mettere insieme i personaggi e le tessere del puzzle (ed in questo la 4° di copertina aiuta anche troppo).
A me è piaciuto e si merita un 4/5.