Marty Wilde
Outsider is better
Dopo la firma della Grande Pace, Chicago è suddivisa in cinque fazioni consacrate ognuna a un valore: la sapienza per gli Eruditi, il coraggio per gli Intrepidi, l'amicizia per i Pacifici, l'altruismo per gli Abneganti e l'onestà per i Candidi. Beatrice deve scegliere a quale unirsi, con il rischio di rinunciare alla propria famiglia. Prendere una decisione non è facile e il test che dovrebbe indirizzarla verso l'unica strada a lei adatta, escludendo tutte le altre, si rivela inconcludente: in lei non c'è un solo tratto dominante ma addirittura tre! Beatrice è una Divergente, e il suo segreto - se reso pubblico - le costerebbe la vita. Non sopportando più le rigide regole degli Abneganti, la ragazza sceglie gli Intrepidi: l'addestramento però si rivela duro e violento, e i posti disponibili per entrare davvero a far parte della nuova fazione bastano solo per la metà dei candidati. Come se non bastasse, Quattro, il suo tenebroso e protettivo istruttore, inizia ad avere dei sospetti sulla sua Divergenza...
Coinvolgente e ben calibrato. Una scrittura chiara, diretta e appassionante.
Il romanzo scorre velocemente, le trame si intrecciano e una pagina tira l'altra. Si resta col fiato sospeso dall'inizio alla fine, desiderosi di scoprire quali saranno le sorti per i protagonisti principali e non.
Delicata anche la relazione amorosa che si sviluppa "un passo alla volta" e nel giusto modo: non è la classica storia d’amore smelensa, tutt'altro, è ben calibrata e si snoda rispettando l'innocenza intrinseca della fazione d'appartenenza dei due protagonisti. Per una volta i sentimenti prevalgono sulla materialità. Non è minimamente forzata, rappresenta quel tassello necessario a rendere il romanzo ancora più “succoso” ed intrigante.
Ben costruiti i personaggi di Quattro e Tris. Affascinante la dimensione creata dall’autrice e l’idea della distinzione in fazioni.
Un romanzo per tutte le età, capace di risvegliare sentimenti ed emozioni anche in chi ha “qualche anno in più”.
Molti tendono a paragonare la trilogia di Divergent alla serie degli Hunger Games, personalmente avendoli letti entrambi, non concordo poiché, pur presentando delle analogie, sostanziali sono le diversità alla radice.
Coinvolgente e ben calibrato. Una scrittura chiara, diretta e appassionante.
Il romanzo scorre velocemente, le trame si intrecciano e una pagina tira l'altra. Si resta col fiato sospeso dall'inizio alla fine, desiderosi di scoprire quali saranno le sorti per i protagonisti principali e non.
Delicata anche la relazione amorosa che si sviluppa "un passo alla volta" e nel giusto modo: non è la classica storia d’amore smelensa, tutt'altro, è ben calibrata e si snoda rispettando l'innocenza intrinseca della fazione d'appartenenza dei due protagonisti. Per una volta i sentimenti prevalgono sulla materialità. Non è minimamente forzata, rappresenta quel tassello necessario a rendere il romanzo ancora più “succoso” ed intrigante.
Ben costruiti i personaggi di Quattro e Tris. Affascinante la dimensione creata dall’autrice e l’idea della distinzione in fazioni.
Un romanzo per tutte le età, capace di risvegliare sentimenti ed emozioni anche in chi ha “qualche anno in più”.
Molti tendono a paragonare la trilogia di Divergent alla serie degli Hunger Games, personalmente avendoli letti entrambi, non concordo poiché, pur presentando delle analogie, sostanziali sono le diversità alla radice.