Meri
Viôt di viodi
Roberto Gervaso racconta una tra le più intriganti e inquietanti love story di tutti i tempi, quella tra la bellissima e aristocratica Virginia de Leyva (la Gertrude manzoniana), nobildonna di famiglia spagnola monacata a forza appena adolescente, e Gian Paolo Osio, giovane e spregiudicato play-boy dell'epoca privo di scrupoli e rimorsi. Teatro della vicenda è il monastero di Santa Margherita, a Monza, tra gli ultimi anni del Cinquecento e l'inizio del Seicento. In queste pagine Gervaso ricostruisce e racconta tutto quello che il Manzoni nascose sotto il sublime "da sventurata rispose": gli incontri peccaminosi, le due gravidanze, la fine terribile degli amanti che, scoperti, furono condannati lui alla decapitazione, lei a essere murata viva.(Ibs)
Di questo libro ricordo soprattutto l' elegante ironia dell'autore.
Di questo libro ricordo soprattutto l' elegante ironia dell'autore.