Holly Golightly
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È l'estate del 1962 quando Eugenia "Skeeter" Phelan torna a vivere in famiglia a Jackson, in Mississippi, dopo aver frequentato l'università lontano da casa. Skeeter è molto diversa dalle sue amiche di un tempo, già sposate e perfettamente inserite in un modello di vita borghese, e sogna in segreto di diventare scrittrice. Aibileen è una domestica di colore. Saggia e materna, ha allevato amorevolmente uno dopo l'altro diciassette bambini bianchi, facendo le veci delle loro madri spesso assenti. Ma il destino è stato crudele con lei, portandole via il suo unico figlio. Minny è la sua migliore amica. Bassa, grassa, con un marito violento e una piccola tribù di figli, è con ogni probabilità la donna più sfacciata e insolente di tutto il Mississippi. Cuoca straordinaria, non saperò tenere a freno la lingua e viene licenziata di continuo. Sono gli anni in cui Bob Dylan inizia a testimoniare con le sue canzoni la protesta nascente, e il colore della pelle è ancora un ostacolo insormontabile. Nonostante ciò, Skeeter, Aibileen e Minny si ritrovano a lavorare segretamente a un progetto comune che le esporrà a gravi rischi. Il profondo Sud degli Stati Uniti fa da cornice a questa opera prima che ruota intorno ai sentimenti, all'amicizia e alla forza che può scaturire dal sostegno reciproco. Kathryn Stockett racconta personaggi a tutto tondo che fanno ridere, pensare e commuovere con la loro intelligenza, il loro coraggio e la loro capacità di uscire dagli schemi alla ricerca di un mondo migliore.
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(la mia edizione riportava il titolo the help, ma Anobii lo riportava come L'aiuto... non so quale sia il titolo esatto, riporto quello della mia edizione )
L'ho comprato per puro caso, curiosando fra le offerte per il kindle, incuriosita dalle recensioni positive e dal fatto che il film tratto da questo libro nel 2012 fosse stato candidato all'oscar.
E infatti il libro non è stato deludente. Ma ha un solo, unico, grande difetto: è un best seller. Non che tutti i best sellers facciano schifo (anzi, alcuni li ho anche graditi) e questo libro è molto piacevole. Lungi da me fare cattiva pubblicità, che ha, anzi, tantissimi pregi: è scorrevole, sincero, anche avvincente. E ha un grandissimo pregio, che batte di gran lunga il suo difetto: tratta una tematica delicata, senza fare piagnistei, ed è una cosa difficile quando il tema è la condizione degli afroamericani in Mississipi negli anni '60. I personaggi sono forse il tratto negativo, sono un po' dei clichés, ma la cosa non pesa per niente perché, per quanto personaggi visti e rivisti, non sono "piatti". Forse si perde un po' sul finale, dopo una prima metà molto avvincente, ho trovato degli spunti interessantissimi di cui, secondo me, l'autrice non s'è nemmeno accorta. Il libro è abbastanza lungo (più di 500 pagina) ma verso la fine sembra che abbia fretta di concludere.
Insomma, è il libro che mi sentirei di consigliare a chi ha voglia di un bel libro, ma molto leggero, e ha voglia di leggere qualcosa di piacevole senza troppe esigenze.
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(la mia edizione riportava il titolo the help, ma Anobii lo riportava come L'aiuto... non so quale sia il titolo esatto, riporto quello della mia edizione )
L'ho comprato per puro caso, curiosando fra le offerte per il kindle, incuriosita dalle recensioni positive e dal fatto che il film tratto da questo libro nel 2012 fosse stato candidato all'oscar.
E infatti il libro non è stato deludente. Ma ha un solo, unico, grande difetto: è un best seller. Non che tutti i best sellers facciano schifo (anzi, alcuni li ho anche graditi) e questo libro è molto piacevole. Lungi da me fare cattiva pubblicità, che ha, anzi, tantissimi pregi: è scorrevole, sincero, anche avvincente. E ha un grandissimo pregio, che batte di gran lunga il suo difetto: tratta una tematica delicata, senza fare piagnistei, ed è una cosa difficile quando il tema è la condizione degli afroamericani in Mississipi negli anni '60. I personaggi sono forse il tratto negativo, sono un po' dei clichés, ma la cosa non pesa per niente perché, per quanto personaggi visti e rivisti, non sono "piatti". Forse si perde un po' sul finale, dopo una prima metà molto avvincente, ho trovato degli spunti interessantissimi di cui, secondo me, l'autrice non s'è nemmeno accorta. Il libro è abbastanza lungo (più di 500 pagina) ma verso la fine sembra che abbia fretta di concludere.
Insomma, è il libro che mi sentirei di consigliare a chi ha voglia di un bel libro, ma molto leggero, e ha voglia di leggere qualcosa di piacevole senza troppe esigenze.
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