libraia978
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Tre o quattro famiglie domiciliate in un paesino di campagna sono la materia ideale per un romanzo�, scriveva Jane Austen nel 1814 alla nipote Anna Lefroy.
Le opere qui raccolte, nessuna pubblicata in vita e inedite in italiano ad eccezione di Lady Susan, fanno capire come le tematiche volutamente ristrette di questa estetica singolare, a lungo viste da taluni critici come una fatale limitazione, siano invece un autentico punto di forza.
Non solo: prese in ordine cronologico, Lady Susan, I Watson e Sanditon puntualizzano meglio di qualsiasi storia letteraria lo sviluppo del romanzo inglese nel primo periodo di transizione dominato da Byron e da Scott, un quarto di secolo prima dell'epoca vittoriana con la quale la Austen funge da silenzioso tramite sotterraneo� (Emilio Cecchi).
Queste le trame:
Lady Susan (1793-94), tipico novel epistolare nello stile di Richardson e di Fanny Burney, mette spietatamente alla luce gli intrighi di una vedova giovane, bella, e totalmente priva di scrupoli.
I Watson (1804-05), forse l'unico frutto letterario del periodo di residenza nell'ambiente mondano di Bath (che la Austen odiava), ha invece tutta l'aria di appartenere al gruppo dei suoi romanzi compiuti, a partire dal nome della giovane protagonista, Emma.
Infine, Sanditon, iniziato nel gennaio del 1817 e interrotto due anni più tardi, è l'opera che avrebbe seguito Persuasion se la Austen non fosse scomparsa nel luglio dello stesso anno. Edito per la prima volta soltanto nel 1925, mostra una nuova libertà tecnica, uno stile sperimentale e quasi impressionistico, nel ritrarre il desiderio ossessivo di creare dal nulla una stazione balneare alla moda. L'energica satira del progresso (e dell'ondata di ipocondria sulla quale esso si baserà) rivela una vitalità davvero sorprendente in un'autrice gravemente ammalata.
Il genere della Austen è sempre lo stesso, ma in questi ultimi romanzi ha perso un po' di freschezza, per questo probabilmente non risultano piacevoli come L'abbazia di Northanger o Orgoglio e pregiudizio.
Le opere qui raccolte, nessuna pubblicata in vita e inedite in italiano ad eccezione di Lady Susan, fanno capire come le tematiche volutamente ristrette di questa estetica singolare, a lungo viste da taluni critici come una fatale limitazione, siano invece un autentico punto di forza.
Non solo: prese in ordine cronologico, Lady Susan, I Watson e Sanditon puntualizzano meglio di qualsiasi storia letteraria lo sviluppo del romanzo inglese nel primo periodo di transizione dominato da Byron e da Scott, un quarto di secolo prima dell'epoca vittoriana con la quale la Austen funge da silenzioso tramite sotterraneo� (Emilio Cecchi).
Queste le trame:
Lady Susan (1793-94), tipico novel epistolare nello stile di Richardson e di Fanny Burney, mette spietatamente alla luce gli intrighi di una vedova giovane, bella, e totalmente priva di scrupoli.
I Watson (1804-05), forse l'unico frutto letterario del periodo di residenza nell'ambiente mondano di Bath (che la Austen odiava), ha invece tutta l'aria di appartenere al gruppo dei suoi romanzi compiuti, a partire dal nome della giovane protagonista, Emma.
Infine, Sanditon, iniziato nel gennaio del 1817 e interrotto due anni più tardi, è l'opera che avrebbe seguito Persuasion se la Austen non fosse scomparsa nel luglio dello stesso anno. Edito per la prima volta soltanto nel 1925, mostra una nuova libertà tecnica, uno stile sperimentale e quasi impressionistico, nel ritrarre il desiderio ossessivo di creare dal nulla una stazione balneare alla moda. L'energica satira del progresso (e dell'ondata di ipocondria sulla quale esso si baserà) rivela una vitalità davvero sorprendente in un'autrice gravemente ammalata.
Il genere della Austen è sempre lo stesso, ma in questi ultimi romanzi ha perso un po' di freschezza, per questo probabilmente non risultano piacevoli come L'abbazia di Northanger o Orgoglio e pregiudizio.
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