SALLY
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"Il seguito lo conosci già, perché lo abbiamo vissuto assieme. La sera in cui ci siamo conosciuti mi chiedesti di raccontarti la mia vita. E' lunga, ti ho avvertito. Non importa, ho molto tempo, hai detto, senza sapere in che pasticcio ti mettevi con questo piano infinito."
Il racconto di un'esistenza - ci rammenta Isabel Allende - esige tempo e passione: questo lo spirito del romanzo. Mentre la figura del gringo Gregory Reeves si staglia contro il vasto cielo della sua avventura umana, le vicende si intrecciano ai luoghi, i luoghi alla storia del mondo: il teatro umano di Isabel Allende s'arricchisce di sapori nuovi, di una profonda tensione epica che incatena il lettore. "Il Piano infinito" è un romanzo che riesce a parlare al cuore a essere intimo e seduttivo, senza trascurare temi come l'emarginazione sociale e il razzismo, il contrasto tra opulenza e miseria, le contraddizioni che hanno segnato la trasformazione della famiglia, l'urgenza dell'assoluto.
Libro diverso dagli altri che ho letto della Allende,all'inizio mi sembrava lento e confuso,ma...continuando, era sempre più avvincente e finalmente decollava...è la storia del mondo dalla bomba di Hiroshima ai giorni nostri,parallelamente,un'altra storia,quella di Gregory Reeves,della sua famiglia sgangherata e di tantissimi altri personaggi.Mi ha ricordato in qualche modo Forrest Gump il capitolo sulla guerra in Vietnam è crudo e toccante,è da leggere,c'è veramente tanta roba dentro...il protagonista passa da un 'infanzia difficile,segnata dal razzismo,ma anche dalla solidarietà,all'adolescenza,confusa,spericolata ma con la ferma volontà di emergere,poi la guerra,e dagli hippy passa agli yuppies...donne e soldi sono il suo obbiettivo,matrimoni sbagliati,figli difficili...potrebbe essere la vita di ognuno di noi.
Non credevo fosse autobiografico anche questo,ed invece è la storia del secondo marito della Allende,dovevo immaginarmelo,visto come iniziava:Il seguito lo conosci già...
Lo stile descrittivo della Allende è alto,è come guardare una fotografia.
Il racconto di un'esistenza - ci rammenta Isabel Allende - esige tempo e passione: questo lo spirito del romanzo. Mentre la figura del gringo Gregory Reeves si staglia contro il vasto cielo della sua avventura umana, le vicende si intrecciano ai luoghi, i luoghi alla storia del mondo: il teatro umano di Isabel Allende s'arricchisce di sapori nuovi, di una profonda tensione epica che incatena il lettore. "Il Piano infinito" è un romanzo che riesce a parlare al cuore a essere intimo e seduttivo, senza trascurare temi come l'emarginazione sociale e il razzismo, il contrasto tra opulenza e miseria, le contraddizioni che hanno segnato la trasformazione della famiglia, l'urgenza dell'assoluto.
Libro diverso dagli altri che ho letto della Allende,all'inizio mi sembrava lento e confuso,ma...continuando, era sempre più avvincente e finalmente decollava...è la storia del mondo dalla bomba di Hiroshima ai giorni nostri,parallelamente,un'altra storia,quella di Gregory Reeves,della sua famiglia sgangherata e di tantissimi altri personaggi.Mi ha ricordato in qualche modo Forrest Gump il capitolo sulla guerra in Vietnam è crudo e toccante,è da leggere,c'è veramente tanta roba dentro...il protagonista passa da un 'infanzia difficile,segnata dal razzismo,ma anche dalla solidarietà,all'adolescenza,confusa,spericolata ma con la ferma volontà di emergere,poi la guerra,e dagli hippy passa agli yuppies...donne e soldi sono il suo obbiettivo,matrimoni sbagliati,figli difficili...potrebbe essere la vita di ognuno di noi.
Non credevo fosse autobiografico anche questo,ed invece è la storia del secondo marito della Allende,dovevo immaginarmelo,visto come iniziava:Il seguito lo conosci già...
Lo stile descrittivo della Allende è alto,è come guardare una fotografia.
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