Sembrava promettere bene questo giallo sia per il titolo molto intrigante, almeno alle mie orecchie
, sia per l'atmosfera di Halloween che solitamente riesce a regalare quel non so che in più...peccato però che il risultato un pò delude.
La lettura è come sempre scorrevole e i personaggi sono sempre ben presentati e caratterizzati, ma la storia non stuzzica e più di tanto non incuriosisce. La Christie non sfrutta bene quello che ha, non punta sull'atmosfera sinistra e misteriosa tipica di Halloween, non punta su personaggi affascinnti come la strega locale e opta per un movente, secondo me, un pò debole, originale, indubbiamente fuori dagli schemi, un pò da pazzi, ma debole, non convince fino in fondo.
Poirot qua in compenso con le sue strette e scomode scarpe in vernice, in aperta campagna, è più dandy che mai
Interessante è il passo in cui la Christie, come spesso fa, riporta le sue teorie e opinioni in materia "penale", in questo giallo ruota attorno al concetto di pietà:
Poirot non le approvava. Per lui, la giustizia veniva sempre avanti a tutto. La pietà, la pietà eccessiva, non lo convinceva affatto. Come sapeva da una lunga esperienza fatta in Belgio e in Inghilterra, quel genere di pietà produceva spesso altri delitti fatali per vittime innocenti: delitti che non sarebbero mai stati commessi se la giustizia fosse stata anteposta alla pietà.
Non male come romanzo, ma la Christie, se giocava meglio le carte che aveva in mano, poteva fare molto, molto di più. Peccato.