Ennesima operazione commerciale della Newton Compton che spaccia per thriller quello che in realtà è uno studio/approfondimento storico sulla Divina Commedia da parte di un dantista qual è il professor Fioretti. Parto subito dicendo che il titolo è ingannevole: non si parla di nessun libro segreto che Dante possa aver scritto e che sia stato ritrovato. Diciamo che il sottotitolo "Il codice nascosto della Divina Commedia" si avvicina molto meglio a quello che è il filo conduttore di questo pseudoromanzo.
Fioretti sa scrivere, su questo non c'è dubbio, e voglio anche accordargli il mio attestato di stima per la ricerca linguistica e storica che ha fatto sul poema dantesco e per aver saputo ricostruire l'ambientazione del 1300 nel corso della narrazione. Il problema è che il lettore medio che approccia questo libro non ha i mezzi per seguire tutti i ragionamenti e le spiegazioni che vengono sciorinate per estrapolare dalle terzine del poema un messaggio ermetico destinato solo a pochi eletti. A metà libro ci sono almeno 5-6 pagine di figure, stelle di David incastonate in figure esagonali che non contribuiscono a chiarire le idee. Sono stato tentato di saltare a piè pari quella parte, perché per un lettore medio che non ha studiato teologia, medievalistica e cabalistica, non sono fruibili.
Concordo con mia sorella quando dice che per le prime cento pagine sarebbe anche una storia che stuzzica la curiosità (Dante potrebbe essere morto avvelenato e non di malaria) ma poi Fioretti si perde. Anche il viaggio, sia reale che allegorico, in Epiro da parte di Bernard non è per niente avvincente, eppure le basi per renderlo tale ci sarebbero state.
Un libro che promette e non mantiene. 9,90 euro risparmiabili, leggerlo o non leggerlo non vi cambierà la vita sicuramente.