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Dalla copertina:
Il romanzo è una satira della costosa e rovinosa procedura dell'antica corte della Cancelleria, illustrata dal caso di eredità Jarndyce & Jarndyce, che viene interamente assorbita dalle spese legali, provocando la rovina e la morte d'un giovanotto inconcludente, Richard Carstone che, con la cugina con cui si era segretamente sposato, mirava a mettere le mani su quella eredità. Il libro è pieno di scene truci come un romanzo nero, dove, tra i vicoli bui e maleodoranti, si muovono figure sospette e anche le cose assumono un'aria sinistra.
Quasi tre mesi per leggerlo…ma ne è valsa la pena e Dickens viene riconfermato come uno dei miei autori preferiti! Nessuno più di lui riesce a descrivere così perfettamente la Londra ottocentesca, con i suoi vicoli fumosi, bui e pieni di gente di ogni genere ed estrazione sociale.
Casa Desolata si presenta inizialmente come una critica al sistema giudiziario, ma ci si accorge ben presto che non è solo questo. Sono molti i temi sociali proposti grazie alla grande varietà dei personaggi che ne sono protagonisti, tutti tipici dello stile dickensiano. Ho trovato molto spassosa ed attuale la teoria della filantropia telescopica, ed oltremodo agghiacciante il caso della morte per autocombustione (che non è solo una trovata letteraria ma il frutto di teorie più o meno scientificamente provate). La cosa che mi ha affascinato di più è come il grande Charles sia riuscito ad inserire temi come questi in un romanzo con cui apparentemente non c’entravano nulla. Anche il genere letterario non è ben definito: di capitolo in capitolo si passa dal romanzo rosa alla satira, dal noir al poliziesco, dai quartieri poveri alle case dei ricchi… tutto incastrato alla perfezione!
Non lo consiglio come primo libro per chi non ha mai letto Dickens, perchè è abbastanza impegnativo e a tratti un pò lento.
Il romanzo è una satira della costosa e rovinosa procedura dell'antica corte della Cancelleria, illustrata dal caso di eredità Jarndyce & Jarndyce, che viene interamente assorbita dalle spese legali, provocando la rovina e la morte d'un giovanotto inconcludente, Richard Carstone che, con la cugina con cui si era segretamente sposato, mirava a mettere le mani su quella eredità. Il libro è pieno di scene truci come un romanzo nero, dove, tra i vicoli bui e maleodoranti, si muovono figure sospette e anche le cose assumono un'aria sinistra.
Quasi tre mesi per leggerlo…ma ne è valsa la pena e Dickens viene riconfermato come uno dei miei autori preferiti! Nessuno più di lui riesce a descrivere così perfettamente la Londra ottocentesca, con i suoi vicoli fumosi, bui e pieni di gente di ogni genere ed estrazione sociale.
Casa Desolata si presenta inizialmente come una critica al sistema giudiziario, ma ci si accorge ben presto che non è solo questo. Sono molti i temi sociali proposti grazie alla grande varietà dei personaggi che ne sono protagonisti, tutti tipici dello stile dickensiano. Ho trovato molto spassosa ed attuale la teoria della filantropia telescopica, ed oltremodo agghiacciante il caso della morte per autocombustione (che non è solo una trovata letteraria ma il frutto di teorie più o meno scientificamente provate). La cosa che mi ha affascinato di più è come il grande Charles sia riuscito ad inserire temi come questi in un romanzo con cui apparentemente non c’entravano nulla. Anche il genere letterario non è ben definito: di capitolo in capitolo si passa dal romanzo rosa alla satira, dal noir al poliziesco, dai quartieri poveri alle case dei ricchi… tutto incastrato alla perfezione!
Non lo consiglio come primo libro per chi non ha mai letto Dickens, perchè è abbastanza impegnativo e a tratti un pò lento.
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