La favola, la letteratura come metafora di una catarsi dalla quotidianità piatta e spaventosa è una compensazione psicologica a cui l'animo di una persona già sensibile può ricorrere per crearsi un piccolo mondo parallelo, in cui essere qualcuno e non l'anonimo Mario Samigli che deve accudire il fratello anziano. Ma anche in quel mondo surrogato c'è un'insidia latente: può alimentare i sogni e le speranze di emergere dall'anonimato della routine e della vita di tutti i giorni. Il problema poi è che si finisce per cozzare contro i vari Gaia, emblema della disillusione cocente che si burla del nostro diritto di fantasticare.
Voto 3, tra qualche giorno lo dimenticherò
Voto 3, tra qualche giorno lo dimenticherò