Natsume, Soseki - Guanciale d'erba

velmez

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Un giovane artista, pittore e poeta, si avventura per un ameno sentiero di montagna di un piccolo villaggio giapponese. Lungo il cammino, in un'atmosfera incantata, incontra viandanti solitari, contadini, paesani, nobili a cavallo e ogni specie d'umanità, finché, sorpreso della pioggia, si rifugia in una piccola casa da tè tra i monti. Qui, dalla dolce voce della vecchia tenutaria, apprende la storia della fanciulla di Nakoi, che ebbe la sfortuna di essere desiderata da due uomini e di andare in sposa a quello che lei non amava. Il giorno in cui partì, il suo cavallo si arrestò sotto il ciliegio davanti alla casa del tè e dei fiori caddero come macchie sul suo candido vestito.

mi ha molto colpito per il mondo Giappone che si percepisce! è un libro molto delicato e profondo al tempo stesso!
da leggere con calma, anche perchè non è particolarmente avvincente...

credo che leggerò altro dell'autore!
anzi, se qualcuno avesse consigli...
 
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piero

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ciao
guanciale d'erba e' davvero un libro poetico. concordo e rilancio consigliando la lettura di "anima" sempre di soseki
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Bellissima audiolettura per me, mi sono immersa in un mondo rarefatto, mi è piaciuta soprattutto la parte delle acque termali dove mi sembrava di acuire i miei sensi. Si fa riferimento al mito di Ofelia ed al dipinto di Millais che mi affascina moltissimo (sia il mito sia il dipinto). La triste storia della fanciulla di Nagara è suggestiva, è come una nuvola che aleggia intorno a questo romanzo e Nami, la donna misteriosa che cattura l'attenzione del protagonista, la ricorda moltissimo. Al racconto vero e proprio della storia si alternano le meditazioni dell'uomo sulla pittura e sulla poesia, sulla pura bellezza, sulla compassione. Non sapevo che il guanciale d'erba fosse il tipico cuscino utilizzato dai pellegrini giapponesi in cammino (ma è anche metafora del viaggio alla ricerca di se stesso). Diretto alla stazione termale di Nakoi si rifugia in una casa da tè perché sorpreso dalla pioggia e poi proseguiamo con lui fino alle terme e poi fino allo stagno dello specchio dove le descrizioni ambientali esaltano la bellezza della natura attraverso immagini che sembrano dipinte su tela mentre gli haiku descrivono gli stati d'animo ora dell'uomo ora di Nami. Interessante il passo in cui il pittore e poeta racconta a Nami, traducendo dall'inglese al giapponese, un brano di un libro in cui c'è la scena di due innamorati che lasciano Venezia su un battello, sembra una loro proiezione immaginaria. C'è un contrasto tra il mondo dell'inizio della storia e quello del finale, una denuncia sociale. Ho apprezzato il finale aperto.
 
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