ValeG
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Questa la trama del libro tratta da lafeltrinelli.it
Victoria ha paura del contatto fisico. Ha paura delle parole, le sue e quelle degli altri. Soprattutto, ha paura di amare e lasciarsi amare. C'è solo un posto in cui tutte le sue paure sfumano nel silenzio e nella pace: è il suo giardino segreto nel parco pubblico di Portero Hill, a San Francisco. I fiori, che ha piantato lei stessa in questo angolo sconosciuto della città, sono la sua casa. Il suo rifugio. La sua voce. È attraverso il loro linguaggio che Victoria comunica le sue emozioni più profonde.
Non ha avuto una vita facile. Abbandonata in culla, ha passato l'infanzia saltando da una famiglia adottiva a un'altra. Fino all'incontro, drammatico e sconvolgente, con Elizabeth, la donna che le ha insegnato il linguaggio segreto dei fiori. E adesso, è proprio grazie a questo magico dono che Victoria ha preso in mano la sua vita. Ma il suo cuore si porta dietro una colpa segreta. L'unico capace di estirparla è Grant. Solo lui può levare quel peso dal cuore di Victoria, come spine strappate a uno stelo. Solo lui può prendersi cura delle sue radici invisibili. Solo così il cuore più acerbo della rosa bianca può diventare rosso di passione.
Una storia che profuma di ginestra e rosa balsamina, umiltà e semplicità. Passato e presente s'intrecciano per raccontarci il nuovo inizio, la rinascita di Victoria: la sua possibilità di riscatto, il suo poter diventare altro da ciò che la vita sembra averla condannata ad essere: "Il tuo comportamento è una scelta, non è ciò che sei".
Comunicare e capire il linguaggio segreto dei fiori è una pratica che risale all'epoca vittoriana; seppur ambientato nella contemporaneità, il profumo di quell'età cortese aleggia in tutto il racconto. Veramente particolare e ben descritta è quest'atmosfera ricreata dall'autrice, la cosa che più mi ha colpito del romanzo. Tuttavia, è proprio il caso di dire: non è tutto rose e fiori. Il romanticismo è stemperato dalle amare difficoltà che punteggiano il percorso della nostra.
Lettura piacevole e scorrevole. Lascio un bel 3,5!
Victoria ha paura del contatto fisico. Ha paura delle parole, le sue e quelle degli altri. Soprattutto, ha paura di amare e lasciarsi amare. C'è solo un posto in cui tutte le sue paure sfumano nel silenzio e nella pace: è il suo giardino segreto nel parco pubblico di Portero Hill, a San Francisco. I fiori, che ha piantato lei stessa in questo angolo sconosciuto della città, sono la sua casa. Il suo rifugio. La sua voce. È attraverso il loro linguaggio che Victoria comunica le sue emozioni più profonde.
Non ha avuto una vita facile. Abbandonata in culla, ha passato l'infanzia saltando da una famiglia adottiva a un'altra. Fino all'incontro, drammatico e sconvolgente, con Elizabeth, la donna che le ha insegnato il linguaggio segreto dei fiori. E adesso, è proprio grazie a questo magico dono che Victoria ha preso in mano la sua vita. Ma il suo cuore si porta dietro una colpa segreta. L'unico capace di estirparla è Grant. Solo lui può levare quel peso dal cuore di Victoria, come spine strappate a uno stelo. Solo lui può prendersi cura delle sue radici invisibili. Solo così il cuore più acerbo della rosa bianca può diventare rosso di passione.
Una storia che profuma di ginestra e rosa balsamina, umiltà e semplicità. Passato e presente s'intrecciano per raccontarci il nuovo inizio, la rinascita di Victoria: la sua possibilità di riscatto, il suo poter diventare altro da ciò che la vita sembra averla condannata ad essere: "Il tuo comportamento è una scelta, non è ciò che sei".
Comunicare e capire il linguaggio segreto dei fiori è una pratica che risale all'epoca vittoriana; seppur ambientato nella contemporaneità, il profumo di quell'età cortese aleggia in tutto il racconto. Veramente particolare e ben descritta è quest'atmosfera ricreata dall'autrice, la cosa che più mi ha colpito del romanzo. Tuttavia, è proprio il caso di dire: non è tutto rose e fiori. Il romanticismo è stemperato dalle amare difficoltà che punteggiano il percorso della nostra.
Lettura piacevole e scorrevole. Lascio un bel 3,5!
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