E’ il diario dettagliato, giorno per giorno, direi minuto per minuto dal 26 novembre 1950 al 27 Maggio 1951 di una signora della piccola borghesia romana madre di famiglia con marito impiegato di banca e due figli (maschio e femmina) laureandi, che in quel tempo ha 43 anni di età. Questo libro, a mio avviso, fa cadere clamorosamente l’assunto “si stava meglio quando si stava peggio”. La protagonista è originaria di una famiglia della ricca borghesia veneta, è stata educata in collegi esclusivi, ha avuto un matrimonio d’amore ma ben presto le sue ricchezze sono svanite, probabilmente a causa di un amministratore disonesto. Ha dovuto trovarsi un impiego per arrotondare le entrate di casa, ma naturalmente, oltre al lavoro, si sobbarca tutte le fatiche della vita domestica, marito e figli non l’aiutano, anzi danno per scontata questa situazione di fatto. E’ la classica famiglia monolitica portata ad esempio dalla religione cattolica, (l’esatto contrario della famiglia “allargata”) che qualche politico “evoca” come virtuosa anche di questi tempi. Però l’architrave che regge questa struttura, in quei tempi , è esclusivamente la madre, con sacrifici enormi e non sempre consapevoli. La vita è durissima per lei, vive esclusivamente per i figli, i rapporti col marito sono cortesi e rispettosi, ma la fiamma della passione è da molto tempo spenta. I rapporti con i figli, come in tutte le famiglie, sono abbastanza complicati, soprattutto con la figlia che esige la propria libertà. In questo “deserto di sentimenti” si accende improvvisamente una luce: si accorge (dopo otto anni!) di essere innamorata, contraccambiata, dal suo datore di lavoro. La scrittura è dettagliata, diligente, con qualche termine un po’ lezioso (acciocché…) ma la forza di questo libro non è solo nel valore letterario, che non sono assolutamente in grado di valutare , ma soprattutto nell’analisi spietata dei sentimenti della protagonista nel contesto nel quale vive, prigioniera della sua educazione, un analisi profondissima che raramente ho riscontrato in altri scritti. Dirò di più: se uno pensa agli anni ’50 credo che siano più chiaramente comprensibili in questo libro che in una dettagliata analisi sociale. La figura della protagonista è gigantesca, molto meno riuscite quelle degli altri protagonisti , soprattutto maschili, compreso “l’amato” (non amante.)
Da leggere ovviamente.