Il club dei suicidi di Albert Borris:
Editore: Giunti (Collana Y)
Pagine: 224
Prezzo: 14,50 euro
Data di pubblicazione: 6 luglio 2011
Trama:
Sul sedile posteriore della macchina il timido protagonista Owen ripensa ai suoi sette tentativi di suicidio fallito. Così inizia "Crash in to me", un romanzo on the road, il viaggio strampalato della strana compagnia dei "Suicide Dogs", quattro teenagers legati da un patto dimorte. Dopo essersi conosciuti in una chat per aspiranti suicidi, i ragazzi decidono di partire dal New Jersey e attraversare il paese in un pellegrinaggio che toccherà le tombe di alcune celebrità che si sono tolte la vita, dalla poetessa Anne Sexton, prima tappa a Boston, a Kurt Cobain, passando per Judy Garland, Ernest Hemingway e Hunter S. Thompson. Un rituale che dovrebbe preludere al loro stesso suicidio. Scenario drammatico per il traguardo: la Death Valley.
I dieci modi peggiori e più stupidi per suicidarsi:
10. Fare finta di avere una pistola e di sparare contro la polizia
9. Soffocarsi con un sacchetto di plastica
8. Arruolarsi
7. Saltare giù dal tetto di una casa
6. Leccare una presa elettrica
5. Tagliarsi i polsi con un coltello di plastica
4. Fumare e aspettare che ti venga il cancro
3. Starsene in piedi su una collina sotto la pioggia con una gruccia di metallo in mano e aspettare un fulmine
2. Overdose di lassativi! (dovrebbe essere al primo posto)
1. Ascoltare i Nirvana in macchina finché il cervello non ti va in pappa.
Il libro incomincia in medias res, ovvero nel momento in cui l'ultimo membro dei Suicide Dogs sale nell'auto che li accompagnerà nel loro viaggio.
I suicide Dogs sono un gruppo di ragazzi adolescenti legati da un patto di morte, si sono conosciuti attraverso una chat (due anche in un istituto psichiatrico) e hanno deciso di intraprendere un viaggio che li porterà , dopo una serie di tappe, a Death Valley, dove si suicideranno insieme.
Il gruppo, composto da quattro ragazzi (due ragazze e due ragazzi), è intenzionato a recarsi sulla tomba di quattro personaggi famosi morti suicidi (ovvero la poetessa Anne Sexton, gli scrittori e giornalisti Hunter Thompson e Ernest Hemingway e il cantante dei Nirvana, Kurt Cobain), prima di farla finita una volta per tutte, perciò decidono di salire sulla macchina di uno dei quattro ragazzi (Frank).
Ogni ragazzo ha una personalità diversa e una storia alle spalle che verrà svelata un po' per volta durante il viaggio, in cui potremo leggere sia ciò che avviene e potremo scoprire i retroscena della storia grazie alle sezioni di chat ricordate da Owen, il protagonista.
Owen, il protagonista della storia e voce narrante del racconto, è un ragazzo molto introverso e che non ama parlare o il contatto con gli altri, ama leggere e sa molte cose sul suicidio e sui personaggi famosi che si sono suicidati, ha provato molte volte il suicidio con varie modalità, dal provare a soffocarsi con un sacchetto a provare a lanciarsi sotto un camion in autostrada, ed è finito in un istituto psichiatrico dove ha conosciuto una ragazza che poi è entrata a far parte dei Suicide Dogs, la colta e omosessuale Jin-Ae. Alla combricola si sono uniti anche Frank, l'autista del gruppo, un po' autoritario e che ama lo sport, e l'esuberante Audrey.
Durante il viaggio i quattro ragazzi impareranno a conoscersi, scopriranno pian piano le loro storie che li hanno portati a tentare il suicidio più volte e nei metodi più strampalati e ridicoli possibili (ricordo che è un libro YA, quindi abbastanza leggero) e stringeranno tra loro un legame di amicizia che li porterà a rimettere in discussione il loro patto e a chiedersi se ne valga la pena.
Non è tra i miei libri preferiti, tuttavia lascia numerosi punti di riflessione, il tutto è trattato in modo abbastanza leggero e ironico, consigliato a chi piace questo genere.
Editore: Giunti (Collana Y)
Pagine: 224
Prezzo: 14,50 euro
Data di pubblicazione: 6 luglio 2011
Trama:
Sul sedile posteriore della macchina il timido protagonista Owen ripensa ai suoi sette tentativi di suicidio fallito. Così inizia "Crash in to me", un romanzo on the road, il viaggio strampalato della strana compagnia dei "Suicide Dogs", quattro teenagers legati da un patto dimorte. Dopo essersi conosciuti in una chat per aspiranti suicidi, i ragazzi decidono di partire dal New Jersey e attraversare il paese in un pellegrinaggio che toccherà le tombe di alcune celebrità che si sono tolte la vita, dalla poetessa Anne Sexton, prima tappa a Boston, a Kurt Cobain, passando per Judy Garland, Ernest Hemingway e Hunter S. Thompson. Un rituale che dovrebbe preludere al loro stesso suicidio. Scenario drammatico per il traguardo: la Death Valley.
I dieci modi peggiori e più stupidi per suicidarsi:
10. Fare finta di avere una pistola e di sparare contro la polizia
9. Soffocarsi con un sacchetto di plastica
8. Arruolarsi
7. Saltare giù dal tetto di una casa
6. Leccare una presa elettrica
5. Tagliarsi i polsi con un coltello di plastica
4. Fumare e aspettare che ti venga il cancro
3. Starsene in piedi su una collina sotto la pioggia con una gruccia di metallo in mano e aspettare un fulmine
2. Overdose di lassativi! (dovrebbe essere al primo posto)
1. Ascoltare i Nirvana in macchina finché il cervello non ti va in pappa.
Il libro incomincia in medias res, ovvero nel momento in cui l'ultimo membro dei Suicide Dogs sale nell'auto che li accompagnerà nel loro viaggio.
I suicide Dogs sono un gruppo di ragazzi adolescenti legati da un patto di morte, si sono conosciuti attraverso una chat (due anche in un istituto psichiatrico) e hanno deciso di intraprendere un viaggio che li porterà , dopo una serie di tappe, a Death Valley, dove si suicideranno insieme.
Il gruppo, composto da quattro ragazzi (due ragazze e due ragazzi), è intenzionato a recarsi sulla tomba di quattro personaggi famosi morti suicidi (ovvero la poetessa Anne Sexton, gli scrittori e giornalisti Hunter Thompson e Ernest Hemingway e il cantante dei Nirvana, Kurt Cobain), prima di farla finita una volta per tutte, perciò decidono di salire sulla macchina di uno dei quattro ragazzi (Frank).
Ogni ragazzo ha una personalità diversa e una storia alle spalle che verrà svelata un po' per volta durante il viaggio, in cui potremo leggere sia ciò che avviene e potremo scoprire i retroscena della storia grazie alle sezioni di chat ricordate da Owen, il protagonista.
Owen, il protagonista della storia e voce narrante del racconto, è un ragazzo molto introverso e che non ama parlare o il contatto con gli altri, ama leggere e sa molte cose sul suicidio e sui personaggi famosi che si sono suicidati, ha provato molte volte il suicidio con varie modalità, dal provare a soffocarsi con un sacchetto a provare a lanciarsi sotto un camion in autostrada, ed è finito in un istituto psichiatrico dove ha conosciuto una ragazza che poi è entrata a far parte dei Suicide Dogs, la colta e omosessuale Jin-Ae. Alla combricola si sono uniti anche Frank, l'autista del gruppo, un po' autoritario e che ama lo sport, e l'esuberante Audrey.
Durante il viaggio i quattro ragazzi impareranno a conoscersi, scopriranno pian piano le loro storie che li hanno portati a tentare il suicidio più volte e nei metodi più strampalati e ridicoli possibili (ricordo che è un libro YA, quindi abbastanza leggero) e stringeranno tra loro un legame di amicizia che li porterà a rimettere in discussione il loro patto e a chiedersi se ne valga la pena.
Non è tra i miei libri preferiti, tuttavia lascia numerosi punti di riflessione, il tutto è trattato in modo abbastanza leggero e ironico, consigliato a chi piace questo genere.
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