Bernard Ollivier è un giornalista francese di 61 anni, da quattro in pensione, che decide di intraprendere la via della seta, da Istanbul alla Cina, con i propri mezzi umani, i piedi.
In questo primo libro si racconta un terzo del viaggio, quello attraverso la Turchia fino al confine dell'Iran, armato solo di zaino ridotto al minimo, un prezioso passaporto con tanto di visto per l'ingresso in Iran, un allenamento durato quattro anni, con un Cammino di Santiago come passeggiata propedeutica.
Il viaggio è soprattutto dentro sè stesso e sul senso dell'andare e del relazionarsi con l'ambiente e le persone in modo lento, solitario e silenzioso.
Il reportage di Ollivier è affascinante, prosegue con lentezza e sembra proprio di sentire passo dopo passo che macina centinaia di chilometri esponendosi anche a gravi rischi per la sua incolumità. Secondo me da leggere per capire di che pasta può essere fatto l'uomo.
In questo primo libro si racconta un terzo del viaggio, quello attraverso la Turchia fino al confine dell'Iran, armato solo di zaino ridotto al minimo, un prezioso passaporto con tanto di visto per l'ingresso in Iran, un allenamento durato quattro anni, con un Cammino di Santiago come passeggiata propedeutica.
Il viaggio è soprattutto dentro sè stesso e sul senso dell'andare e del relazionarsi con l'ambiente e le persone in modo lento, solitario e silenzioso.
Il reportage di Ollivier è affascinante, prosegue con lentezza e sembra proprio di sentire passo dopo passo che macina centinaia di chilometri esponendosi anche a gravi rischi per la sua incolumità. Secondo me da leggere per capire di che pasta può essere fatto l'uomo.