Che cos’è il tempo? Un meccanismo apparentemente ineluttabile, ma in realtà relativo e modificabile? Una variabile in grado di cambiare il corso degli eventi? Un periodo lunghissimo o brevissimo a seconda di chi lo misuri? Deaver ci dimostra, in questo thriller dai ritmi sostenuti e dai tempi scanditi dal ticchettio di un orologio, che il tempo è tutto questo e molto di più. Basta anticipare un’azione pianificata con maestria per sventare un massacro e salvare tante vite; basta ritardare una visita programmata con rigore per evitare di essere catturati. Basta hackerare un computer per mandare in tilt l’intero sistema di trasporti statunitense. Ed un uomo, un volto che nasconde mille piani architettati con ordine e rigore, è in grado di fare tutto questo. E’ l’orologiaio, colui che agisce per creare complicazioni che nascondano il suo vero obiettivo, è il mentitore freddo che si fa beffe della polizia, ma che è in grado di riconoscere la bravura di chi lo combatte alla pari. Chi è? Dov’è diretto? Quando colpirà? Tocca a Lincoln ed Amelia scoprirlo e per farlo dovranno stare allerta ancora per parecchio tempo.
Settimo caso della saga che vede all’opera Rhyme e Sachs, tra crimini sventati e vicende personali, questo thriller dalla tensione costantemente crescente ci porta a conoscere due personaggi che incontreremo certamente ancora: l’Orologiaio che farà certo parlare ancora di sé, e la bravissima esperta di cinesica Kathryn Dance, protagonista di un’altra saga ideata dalla brillante penna del nostro Jeffery. Personalmente ho apprezzato molto sia i toni “tranquilli” – se così si può dire – di questo libro (nel senso di non particolarmente efferati), sia l’incursione della Dance con cui Deaver ci ha furbescamente presentato un altro dei suoi personaggi chiave instillandoci sapientemente la curiosità di leggere ancora di lei. E mi è piaciuta anche la sottigliezza e la pulizia dell’Orologiaio, mente finissima che dà e darà ancora filo da torcere a Lincoln.
In definitiva, lettura piacevolissima ed appassionante, un po’ come tutti i thriller di Deaver, ma particolarmente apprezzata se paragonata al precedente caso della serie, “La dodicesima carta”, che invece mi aveva convinta meno. Ora sono curiosa di leggere i prossimi per capire quando e come ricomparirà l’Orologiaio!