velvet
Well-known member
Vita, affetti e cause perse di Vincenzo Malinconico, filosofo involontario.
Vincenzo malinconico è un avvocato semi disoccupato, semi divorziato, semi felice. Ma soprattutto è un grandioso filosofo autodidatta, uno che mentre vive pensa, si distrae, insegue un'idea da niente facendola lievitare. e di deriva in deriva va lontano, con l'aria di sparare sciocchezze dice cose grosse sull'amore, la giustizia, il senso della vita.
Dopo aver molto apprezzato 'Non avevo capito niente', primo capitolo delle avventure ma soprattutto delle riflessioni dell'avv. Malinconico non potevo non leggere il secondo.
Lo stile è ancora quello, al protagonista accadono eventi fuori dell'ordinario e altri invece propri della vita comune, e sugli uni e sugli altri egli riflette andando anche molto fuori tema, facendo scaturire grandi riflessioni da picoli eventi e perdendosi magari in meschine osservazioni quando accadono fatti eccezionali...
è divertente Vincenzo malinconico, ironico con gli altri e soprattutto con se stesso...
Da non perdere, sia per chi lo conosce già e a maggior ragione per chi non lo conosce ancora...
Riporto qualche stralcio dei suoi pensieri vaganti:
"In ambito pubblico vige il comune senso dell'estetica, vale a dire quel potentissimo inibitore sociale rubricato alla vaga ma inconfondibile voce "Pare Brutto".
La caratteristica peculiare del Pare Brutto è che si manifesta all'improvviso sotto forma di dubbio, per cui una cosa (un gesto, un'affermazione, una domanda), anche se non pare ancora brutta ma c'è una minima possibilità che lo diventi, ti fa astenere automaticamente dal farla" [...] "è una specie di censore invisibile che cerca di preservarti dalle figure di merda non gravissime" [...] Per opporti alla sua dittatura devi avere stile, e saperlo. Devi, insomma, avere una gran fiducia in te stesso.
Ho appena spiegato la ragione per cui non riesco a oppormi alla dittatura del Pare Brutto."
Vincenzo malinconico è un avvocato semi disoccupato, semi divorziato, semi felice. Ma soprattutto è un grandioso filosofo autodidatta, uno che mentre vive pensa, si distrae, insegue un'idea da niente facendola lievitare. e di deriva in deriva va lontano, con l'aria di sparare sciocchezze dice cose grosse sull'amore, la giustizia, il senso della vita.
Dopo aver molto apprezzato 'Non avevo capito niente', primo capitolo delle avventure ma soprattutto delle riflessioni dell'avv. Malinconico non potevo non leggere il secondo.
Lo stile è ancora quello, al protagonista accadono eventi fuori dell'ordinario e altri invece propri della vita comune, e sugli uni e sugli altri egli riflette andando anche molto fuori tema, facendo scaturire grandi riflessioni da picoli eventi e perdendosi magari in meschine osservazioni quando accadono fatti eccezionali...
è divertente Vincenzo malinconico, ironico con gli altri e soprattutto con se stesso...
Da non perdere, sia per chi lo conosce già e a maggior ragione per chi non lo conosce ancora...
Riporto qualche stralcio dei suoi pensieri vaganti:
"In ambito pubblico vige il comune senso dell'estetica, vale a dire quel potentissimo inibitore sociale rubricato alla vaga ma inconfondibile voce "Pare Brutto".
La caratteristica peculiare del Pare Brutto è che si manifesta all'improvviso sotto forma di dubbio, per cui una cosa (un gesto, un'affermazione, una domanda), anche se non pare ancora brutta ma c'è una minima possibilità che lo diventi, ti fa astenere automaticamente dal farla" [...] "è una specie di censore invisibile che cerca di preservarti dalle figure di merda non gravissime" [...] Per opporti alla sua dittatura devi avere stile, e saperlo. Devi, insomma, avere una gran fiducia in te stesso.
Ho appena spiegato la ragione per cui non riesco a oppormi alla dittatura del Pare Brutto."