Shoofly
Señora Memebr
In questo libro l'autore, con raffinata ironia, racconta di un sedicente mago e indovino, diventato famoso ad Abonutico (antico centro portuale sul Mar Morto, oggi Jnebolu), nel II secolo d.C.
Grazie alla sua spregiudicata furbizia e ad un carisma eccezionale Alessandro fondò un tempio oracolare nella sua città, dedicato al dio Glicone - serpente antopomorfo assimilato ad Asclepio - del quale egli era sacerdote e indovino.
Il credito riscosso in questo modo fu enorme e - ovviamente - anche le ricchezze che ne seguirono. Gli unici dissidenti (i filosofi scettici e i cristiani) venivano presi a sassate e cacciati non solo dal tempio ma anche dalla città.
Lo stesso Luciano, epicureo convinto, subì minacce di morte e un vero e proprio attentato in mare per ordine degli emissari del "santone".
Ben presto la sua fama crebbe in tutta la Grecia e a Roma stessa anche per l'appoggio che ricevette da un personaggio influente, l'ex console Rutiliano, al quale diede in moglie una figlia che il nostro si vantava di aver generato con la Luna. :??
Esilaranti le descrizioni relative agli inganni e alle nefandezze usate da Alessandro per abbindolare i creduloni ed estorcer loro un bel po' di quattrini.
"Poiché sperava di stupire la folla ancora di più, promise di mostrare il dio che parlava e dava oracoli personalmente, senza un profeta. Non fu cosa difficile per lui collegare insieme tubi attraverso i quali passasse l’aria e farli passare attraverso la testa che egli aveva modellato in modo che fosse come viva. Quindi rispondeva alle domande mediante qualcuno che dall’esterno parlava nel tubo in modo che la voce uscisse dalla sua immagine di Asclepio".
Ma:
"nelle città ci si accorge a poco a poco del trucco di tutti questi incantesimi, si scopre la messa in scena della farsa. Allora Alessandro ricorre alle minacce. Lancia oracoli contro gli increduli dicendo che il Ponto è pieno di atei e di Cristiani che osano spargere le peggiori calunnie contro di lui. Ordina di cacciarli a colpi di pietra se si voleva conservare il favore del dio (Glicone)".
Alessandro, dopo aver predetto con un oracolo riguardante la sua persona, che sarebbe vissuto fino a centocinquant'anni e poi sarebbe morto colpito da un fulmine, terminò la sua vita non ancora settantenne, divorato dalla cancrena.
Grazie alla sua spregiudicata furbizia e ad un carisma eccezionale Alessandro fondò un tempio oracolare nella sua città, dedicato al dio Glicone - serpente antopomorfo assimilato ad Asclepio - del quale egli era sacerdote e indovino.
Il credito riscosso in questo modo fu enorme e - ovviamente - anche le ricchezze che ne seguirono. Gli unici dissidenti (i filosofi scettici e i cristiani) venivano presi a sassate e cacciati non solo dal tempio ma anche dalla città.
Lo stesso Luciano, epicureo convinto, subì minacce di morte e un vero e proprio attentato in mare per ordine degli emissari del "santone".
Ben presto la sua fama crebbe in tutta la Grecia e a Roma stessa anche per l'appoggio che ricevette da un personaggio influente, l'ex console Rutiliano, al quale diede in moglie una figlia che il nostro si vantava di aver generato con la Luna. :??
Esilaranti le descrizioni relative agli inganni e alle nefandezze usate da Alessandro per abbindolare i creduloni ed estorcer loro un bel po' di quattrini.
"Poiché sperava di stupire la folla ancora di più, promise di mostrare il dio che parlava e dava oracoli personalmente, senza un profeta. Non fu cosa difficile per lui collegare insieme tubi attraverso i quali passasse l’aria e farli passare attraverso la testa che egli aveva modellato in modo che fosse come viva. Quindi rispondeva alle domande mediante qualcuno che dall’esterno parlava nel tubo in modo che la voce uscisse dalla sua immagine di Asclepio".
Ma:
"nelle città ci si accorge a poco a poco del trucco di tutti questi incantesimi, si scopre la messa in scena della farsa. Allora Alessandro ricorre alle minacce. Lancia oracoli contro gli increduli dicendo che il Ponto è pieno di atei e di Cristiani che osano spargere le peggiori calunnie contro di lui. Ordina di cacciarli a colpi di pietra se si voleva conservare il favore del dio (Glicone)".
Alessandro, dopo aver predetto con un oracolo riguardante la sua persona, che sarebbe vissuto fino a centocinquant'anni e poi sarebbe morto colpito da un fulmine, terminò la sua vita non ancora settantenne, divorato dalla cancrena.
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