Eugenio Santucci, incaricato da una casa editrice di creare una guida innovativa della città di Buenos Aires, si accinge a visitare i luoghi evocati dalla letteratura. L'incontro con l'affascinante responsabile della casa editrice di riferimento e la quasi contemporanea irruzione nella propria vita di un improbabile personaggio, presentatosi come il signor Daniel Hernàndez, insinuano nella mente di Eugenio il pensiero che qualcosa stia sfuggendo al suo controllo. A distogliere il protagonista dal suo obiettivo iniziale sarà proprio il presunto signor Hernàndez che, con precisione giornalistica e con fare misterioso, guiderà Eugenio nei meandri più oscuri della storia di una città che, dietro un'apparente tranquillità, nasconde un passato agghiacciante e una verità mai del tutto svelata.
La trama di questo romanzo parrebbe più che altro un pretesto per portare all'attenzione del lettore gli avvenimenti più drammatici che hanno segnato la storia di Buenos Aires e dell'Argentina. ll mentore argentino di Santucci sarà una sorta di fantasma avente le vaghe sembianze di Rodolfo Walsh, scrittore di libri gialli militante nel movimento dei Montoneros - organizzazione della sinistra peronista - e ucciso per aver denunciato i crimini della dittatura argentina, descrivendo l'uso estremo della tortura e compilando liste di morti e desaparecidos. Grazie a lui il protagonista, scordando il motivo iniziale del suo viaggio a Buenos Aires, acquisterà una sempre maggiore consapevolezza riguardo agli avvenimenti più drammatici di un Paese di cui si sa sempre troppo poco. Il susseguirsi dei golpe e la ferocia delle dittature, il dramma dei desaparecidos, i centri di tortura, l'imbavagliamento della stampa e la soppressione immediata di qualunque voce fuori dal coro, las villas miserias, il declino economico e i suoi retroscena, il tutto viene riportato con dovizia di particolari quasi come in un reportage ma, almeno fino ad un certo punto del libro, in modo confusionario poichè privo di ordine cronologico, quasi a voler sottolineare la difficoltà di prendere atto di una storia ricca di contraddizioni e di individuarne i contorni.
Leggerlo può rappresentare un piccolissimo passo verso la consapevolezza.
La trama di questo romanzo parrebbe più che altro un pretesto per portare all'attenzione del lettore gli avvenimenti più drammatici che hanno segnato la storia di Buenos Aires e dell'Argentina. ll mentore argentino di Santucci sarà una sorta di fantasma avente le vaghe sembianze di Rodolfo Walsh, scrittore di libri gialli militante nel movimento dei Montoneros - organizzazione della sinistra peronista - e ucciso per aver denunciato i crimini della dittatura argentina, descrivendo l'uso estremo della tortura e compilando liste di morti e desaparecidos. Grazie a lui il protagonista, scordando il motivo iniziale del suo viaggio a Buenos Aires, acquisterà una sempre maggiore consapevolezza riguardo agli avvenimenti più drammatici di un Paese di cui si sa sempre troppo poco. Il susseguirsi dei golpe e la ferocia delle dittature, il dramma dei desaparecidos, i centri di tortura, l'imbavagliamento della stampa e la soppressione immediata di qualunque voce fuori dal coro, las villas miserias, il declino economico e i suoi retroscena, il tutto viene riportato con dovizia di particolari quasi come in un reportage ma, almeno fino ad un certo punto del libro, in modo confusionario poichè privo di ordine cronologico, quasi a voler sottolineare la difficoltà di prendere atto di una storia ricca di contraddizioni e di individuarne i contorni.
Leggerlo può rappresentare un piccolissimo passo verso la consapevolezza.