libraia978
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Questa la trama:
Nata in una regione marina, orfana del padre, Eiko vive con la madre e la nonna, proprietarie di un ristorante. Finito il liceo, la giovane decide di trasferirsi a Tokyo e trova un'occupazione in un ristorante indonesiano, l'Arcobaleno. Alla morte delle due donne, si ritrova completamente sola. Per vincere il dolore della perdita, Eiko si concentra completamente sul suo lavoro e si impegna così a fondo che un giorno, addirittura, è colta da uno svenimento.
Il signor Takada, proprietario dell'Arcobaleno, si dimostra molto solidale con lei e le propone di aiutare la moglie incinta che non riesce a occuparsi del giardino, degli animali e della conduzione domestica. Questo nuovo impegno, a contatto con la natura e con un ambiente in apparenza tranquillo, consente a Eiko di riprendersi. Ma presto si accorge di quanto siano orribili i rapporti tra il marito e la moglie, fatti di bugie e tradimenti.
Quando il signor Takada le dichiara il proprio amore, Eiko parte per Tahiti: vuole riflettere da sola e capire cosa fare della sua vita.
Da una storia apparentemente semplice si snodano, in tutta la loro profondità, alcuni temi che disegnano la filigrana di una narrazione nitida ed elegante: la difficoltà* di coltivare un amore sui ruderi del dolore o del tradimento, la forza di costruire una nuova identità senza abbandonarsi alla precarietà* degli incontri, la possibilità di custodire il ricordo dei morti senza farsi sommergere dalla loro assenza, la capacità di attingere dalla natura l'energia per ritrovare se stessi.
Difficile commentare i libri di questa brava autrice giapponese, difficile classificarli. A me piace il suo stile, il suo modo di scrivere e le sue storie, ma ammetto che in alcuni punti sono un po' "eteree"�. Da sottolineare anche la profonda differenza tra la nostra cultura e quella giapponese, per gli amanti del genere un libro breve, ma molto piacevole.
Nata in una regione marina, orfana del padre, Eiko vive con la madre e la nonna, proprietarie di un ristorante. Finito il liceo, la giovane decide di trasferirsi a Tokyo e trova un'occupazione in un ristorante indonesiano, l'Arcobaleno. Alla morte delle due donne, si ritrova completamente sola. Per vincere il dolore della perdita, Eiko si concentra completamente sul suo lavoro e si impegna così a fondo che un giorno, addirittura, è colta da uno svenimento.
Il signor Takada, proprietario dell'Arcobaleno, si dimostra molto solidale con lei e le propone di aiutare la moglie incinta che non riesce a occuparsi del giardino, degli animali e della conduzione domestica. Questo nuovo impegno, a contatto con la natura e con un ambiente in apparenza tranquillo, consente a Eiko di riprendersi. Ma presto si accorge di quanto siano orribili i rapporti tra il marito e la moglie, fatti di bugie e tradimenti.
Quando il signor Takada le dichiara il proprio amore, Eiko parte per Tahiti: vuole riflettere da sola e capire cosa fare della sua vita.
Da una storia apparentemente semplice si snodano, in tutta la loro profondità, alcuni temi che disegnano la filigrana di una narrazione nitida ed elegante: la difficoltà* di coltivare un amore sui ruderi del dolore o del tradimento, la forza di costruire una nuova identità senza abbandonarsi alla precarietà* degli incontri, la possibilità di custodire il ricordo dei morti senza farsi sommergere dalla loro assenza, la capacità di attingere dalla natura l'energia per ritrovare se stessi.
Difficile commentare i libri di questa brava autrice giapponese, difficile classificarli. A me piace il suo stile, il suo modo di scrivere e le sue storie, ma ammetto che in alcuni punti sono un po' "eteree"�. Da sottolineare anche la profonda differenza tra la nostra cultura e quella giapponese, per gli amanti del genere un libro breve, ma molto piacevole.
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