Mary70
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Il cimitero di Praga
"Lungo il XIX secolo, tra Torino, Palermo e Parigi, troviamo una satanista isterica, un abate che muore due volte, alcuni cadaveri in una fogna parigina, un garibaldino che si chiamava Ippolito Nievo, scomparso in mare nei pressi dello Stromboli, il falso bordereau di Dreyfus per l’ambasciata tedesca, la crescita graduale di quella falsificazione nota come I protocolli dei Savi Anziani di Sion, che ispirerà a Hitler i campi di sterminio, gesuiti che tramano contro i massoni, massoni, carbonari e mazziniani che strangolano i preti con le loro stesse budella, un Garibaldi artritico dalle gambe storte, i piani dei servizi segreti piemontesi, francesi, prussiani e russi, le stragi in una Parigi della Comune dove si mangiano i topi, colpi di pugnale, orrendi e puteolenti ritrovi per criminali che tra i fumi dell’assenzio pianificano esplosioni e rivolte di piazza, barbe finte, falsi notai, testamenti mendaci, confraternite diaboliche e messe nere. Ottimo materiale per un romanzo d’appendice di stile ottocentesco, tra l’altro illustrato come i feuilletons di quel tempo. Ecco di che contentare il peggiore tra i lettori. Tranne un particolare. Eccetto il protagonista, tutti gli altri personaggi di questo romanzo sono realmente esistiti e hanno fatto quello che hanno fatto. E anche il protagonista fa cose che sono state veramente fatte, tranne che ne fa molte, che probabilmente hanno avuto autori diversi. Ma chi lo sa, quando ci si muove tra servizi segreti, agenti doppi, ufficiali felloni ed ecclesiastici peccatori, può accadere di tutto. Anche che l’unico personaggio inventato di questa storia sia il più vero di tutti, e assomigli moltissimo ad altri che sono ancora tra noi."
Questo libro ha avuto diverse critiche, soprattutto dall'Osservatore romano: troppi accenni a una chiesa troppo antisemita. E da qualche comunità ebraica: il protagonista antisemita risulta troppo simpatico. :??
Io dico la mia: prima di tutto il protagonista non è affatto simpatico, è un personaggio odioso con una personalità borderline!!! E' antisemita più che altro per autoconvinzione, odia tutti! E' un misogino: le donne gli fanno ribrezzo, di ogni persona ha qualcosa di negativo da dire, è Italiano, ma odia gli Italiani, vive in Francia, ma disprezza i Francesi, ha opinioni negative su qualsiasi popolo, odia i preti, ma se ne serve all'occorrenza! Il suo antisemitismo gli è stato inculcato dal nonno che aveva in odio gli Ebrei senza alcun motivo e lui stesso non ha mai appurato se le convinzioni di suo nonno fossero esatte, non aveva interesse per farlo!!! Questo è il racconto di come si possa creare un nemico dal nulla, facendo leva su luoghi comuni, sulla paura del "diverso" e sul credersi sempre superiori agli altri. IUl mio giudizio è positivo, ne consiglio la lettura.
"Lungo il XIX secolo, tra Torino, Palermo e Parigi, troviamo una satanista isterica, un abate che muore due volte, alcuni cadaveri in una fogna parigina, un garibaldino che si chiamava Ippolito Nievo, scomparso in mare nei pressi dello Stromboli, il falso bordereau di Dreyfus per l’ambasciata tedesca, la crescita graduale di quella falsificazione nota come I protocolli dei Savi Anziani di Sion, che ispirerà a Hitler i campi di sterminio, gesuiti che tramano contro i massoni, massoni, carbonari e mazziniani che strangolano i preti con le loro stesse budella, un Garibaldi artritico dalle gambe storte, i piani dei servizi segreti piemontesi, francesi, prussiani e russi, le stragi in una Parigi della Comune dove si mangiano i topi, colpi di pugnale, orrendi e puteolenti ritrovi per criminali che tra i fumi dell’assenzio pianificano esplosioni e rivolte di piazza, barbe finte, falsi notai, testamenti mendaci, confraternite diaboliche e messe nere. Ottimo materiale per un romanzo d’appendice di stile ottocentesco, tra l’altro illustrato come i feuilletons di quel tempo. Ecco di che contentare il peggiore tra i lettori. Tranne un particolare. Eccetto il protagonista, tutti gli altri personaggi di questo romanzo sono realmente esistiti e hanno fatto quello che hanno fatto. E anche il protagonista fa cose che sono state veramente fatte, tranne che ne fa molte, che probabilmente hanno avuto autori diversi. Ma chi lo sa, quando ci si muove tra servizi segreti, agenti doppi, ufficiali felloni ed ecclesiastici peccatori, può accadere di tutto. Anche che l’unico personaggio inventato di questa storia sia il più vero di tutti, e assomigli moltissimo ad altri che sono ancora tra noi."
Questo libro ha avuto diverse critiche, soprattutto dall'Osservatore romano: troppi accenni a una chiesa troppo antisemita. E da qualche comunità ebraica: il protagonista antisemita risulta troppo simpatico. :??
Io dico la mia: prima di tutto il protagonista non è affatto simpatico, è un personaggio odioso con una personalità borderline!!! E' antisemita più che altro per autoconvinzione, odia tutti! E' un misogino: le donne gli fanno ribrezzo, di ogni persona ha qualcosa di negativo da dire, è Italiano, ma odia gli Italiani, vive in Francia, ma disprezza i Francesi, ha opinioni negative su qualsiasi popolo, odia i preti, ma se ne serve all'occorrenza! Il suo antisemitismo gli è stato inculcato dal nonno che aveva in odio gli Ebrei senza alcun motivo e lui stesso non ha mai appurato se le convinzioni di suo nonno fossero esatte, non aveva interesse per farlo!!! Questo è il racconto di come si possa creare un nemico dal nulla, facendo leva su luoghi comuni, sulla paura del "diverso" e sul credersi sempre superiori agli altri. IUl mio giudizio è positivo, ne consiglio la lettura.